da Harare
Il conteggio dei voti delle elezioni generali di sabato nello Zimbabwe potrebbe, secondo gli osservatori, richiedere diversi giorni: «I risultati arriveranno quando possibile», si è limitato a dire il presidente della commissione elettorale. Il principale partito di opposizione ha intanto proclamato ieri la vittoria, nonostante gli avvertimenti del presidente Mugabe contro ogni rivendicazione prematura del risultato, che equivarrebbe a un «colpo di stato». Ci vorrebbe solo un miracolo per non farci trionfare, ha dichiarato la notte scorsa Tendai Biti, segretario del maggiore partito di opposizione, il Movimento per il cambiamento democratico. Il partito, guidato da Morgan Tsvangirai, ha dichiarato di aver ricevuto fino al 67% dei voti nelle sezioni scrutinate.
A controllare le procedure di scrutinio sono però gli uomini del dittatore al potere, il presidente Robert Mugabe, 84 anni, che guida con il pugno di ferro il Paese, dopo aver abbattuto il governo della minoranza bianca nel 1980.
I tentativi di brogli, più che unipotesi, sono considerati una certezza. I prossimi giorni sono considerati dunque delicatissimi. Il timore è che una delle parti in campo contesti il risultato e che la situazione degeneri in guerriglia.
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