Seconda concerto milanese, dopo l'esibizione tirata e rockettara del luglio scorso a Villa Arconati, per Yann Tiersen, il compositore bretone noto per aver firmato negli ultimi anni due colonne sonore di altrettanti film campioni d'incasso nella Vecchia Europa: il francese «Il favoloso mondo di Amélie» e il tedesco «Good Bye Lenin!». Musiche da film romanticamente malinconiche che ne riflettono appieno filosofia, approccio e stile musicale. Stile che lo vede debitore tanto della tradizione popolare transalpina come della musica classica e del rock. Tiersen, classe 1970, vanta in patria ottime recensione, nonché un folto pubblico di appassionati. Polistrumentista patentato (suona indifferentemente pianoforte, vibrafono, clavicembalo, violino, fisarmonica, chitarra e mandolino), ha all'attivo una mezza dozzina di album, l'ultimo dei quali, «Le retrouvailles», è stato scritto in perfetta solitudine sull'isola d'Ouessant, suo rifugio atlantico al largo della Bretagna. Il lavoro, uscito nella primavera del 2005, ruota attorno a una manciata di canzoni dalla dimensione atemporale ed evidenzia una volta di più la capacità del francese di «rapire» e di «cullare», in un viaggio sonoro quantomai ispirato, a tratti suggestivo e a tratti invece malinconico.
Stasera all'Alcatraz di via Valtellina 25 (ore 21, ingresso 23 euro), Yann Tiersen, che intanto ha dato alle stampe l'album dal vivo «On Tour» sarà accompagnato dal chitarrista Marc Sens, il batterista Ludovic Morillon, il bassista Stéphane Bouvier e da Christine Ott, alle prese con le onde Martenot. Quest'ultimo è uno bizzarro strumento elettronico a tastiera dalle straordinarie sfumature timbriche inventato sul finire degli anni Venti dal «musicista concreto» Maurice Martenot.
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