Nel Lazio 12mila studenti consumano la «polvere bianca»

Lo stupefacente dato emerge dal rapporto «Espad Italia» realizzato intervistando 45mila ragazzi dei licei

Nel Lazio il liceo «tira» sempre di più: lo spiacevole primato del maggior numero di consumatori di cocaina tra gli studenti delle scuole superiori appartiene infatti alla nostra regione, seguita da Sardegna, Umbria e Campania. Un dato preoccupante, emerso dal rapporto «Espad-Italia 2005», realizzato dall’Istituto di fisiologia clinica del Cnr su un campione di circa 45mila studenti delle scuole superiori italiane e relativo ai consumi di alcol, tabacco e droghe. Dai dati relativi agli studenti maschi, forniti dagli stessi ragazzi attraverso le risposte a un questionario, risulta che oltre il 3 per cento degli studenti maschi ha provato almeno una volta la cocaina nell’ultimo anno, mentre una percentuale di poco inferiore degli stessi dichiara di aver tirato la polvere bianca più di cinque volte negli ultimi 12 mesi. La situazione non migliora radicalmente analizzando le risposte delle studentesse laziali, che si piazzano terze in questa «classifica» dietro a Marche e Umbria, con un 2 per cento delle ragazze intervistate che dichiara di aver provato la coca nell’ultimo anno, mentre una percentuale leggermente inferiore ammette di averne fatto uso oltre 5 volte negli ultimi 12 mesi. Considerato che gli studenti delle superiori laziali sono circa 250mila, almeno 12mila sarebbero gli studenti consumatori abituali o saltuari di cocaina. Ma il dato, spiega la curatrice del rapporto Sabrina Molinaro, è per difetto: «Poiché la ricerca viene effettuata in base alle risposte degli stessi ragazzi, sappiamo per esperienza che il consumo di droga riguarda in realtà una percentuale maggiore di studenti: molti consumatori, nonostante l’anonimato, preferiscono non dichiarare di farne uso». «Se guardiamo - continua la ricercatrice - anche i dati relativi ai due anni passati, il Lazio si conferma la regione che vede la maggior diffusione di cocaina tra gli studenti delle superiori, superando anche realtà come la Lombardia. È un fenomeno preoccupante, anche perché sappiamo che il maggior consumo riguarda la cosiddetta cocaina “basica”, quella da fumare che arriva sul mercato a un prezzo inferiore e che quindi è più accessibile per i giovani».
La scuola come una frontiera nella lotta alle droghe, dunque. E non è un caso che da ieri mattina 300 Carabinieri siano stati impegnati nei pressi delle scuole della Capitale e della Provincia per la riapertura dell’anno scolastico. I militari, appoggiati anche da unità cinofile, si sono appunto impegnati in particolare per impedire che spacciatori e malintenzionati avvicinassero i giovani. Circa 246 le persone e 65 i mezzi controllati nei pressi degli Istituti della Capitale. Non sono sfuggiti ai controlli gli studenti che si sono recati a scuola con il motorino senza casco. Si tratta dell’avvio di un piano di prevenzione generale, che prevede numerosi interventi scaglionati lungo l’intero anno scolastico. Vi prendono parte, oltre al Nucleo Radiomobile, le 180 Stazioni Carabinieri di Roma e provincia.

Una parte importante sarà svolta dal Nucleo Operativo di Via In Selci nella lotta alla pedo-pornografia, sviluppata attraverso il monitoraggio di internet per sventare eventuali trappole e situazioni spiacevoli in cui gli studenti più sprovveduti possano rimanere coinvolti.

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