L’analisi per età Il 54,4% dell’intero campione sottoscrive la necessità di allungare l’età pensionabile, mentre solo il 40,6% si dichiara contrario. L’età giusta per andare in pensione, secondo gli intervistati, oscilla tra i 60 anni e i 62 anni per gli uomini, e tra i 57 e i 60 anni per le donne. La contrarietà alla riforma diminuisce con l’età. Solo il 38,6% dei giovani in età compresa tra i 18 e i 35 anni, infatti, considera favorevolmente questa ipotesi. Una percentuale che però, secondo il sondaggio, sale al 56,3% nella fascia 36-55 anni e al 65,3% oltre i 56 anni.
Il sì del Triveneto Se si guarda alla divisione per aree geografiche, la percentuale più alta di «no» all’aumento dell’età pensionabile è pari al 47,8% ed è concentrata nel cosiddetto «Triangolo industriale» (Piemonte, Lombardia e Liguria, nda). I più favorevoli, invece, «abitano» nel Nordest e sono il 64,5% del campione. È nella cosiddetta «Zona Rossa» (Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche), che il sondaggio registra la percentuale più alta di indecisi, pari al 7,9%.
I paradossi dei Poli Se si guarda più nel dettaglio la fotografia che la rilevazione di FerrariNasi&Grisantelli fa della divisione per coalizioni, si scopre che il centrodestra è spaccato in due tra chi vorrebbe alzare l’età pensionabile e chi no. Secondo il sondaggio, infatti, solo il 50,7% degli elettori Cdl considera «giusto» innalzare l’età. A «pesare» su questo dato, secondo gli esperti della società di rilevazione, sono proprio i sostenitori di Forza Italia (51,2% favorevoli e 47,2% contrari), seguiti dalla Lega Nord (54,6% favorevoli e 45,4% contrari) mentre in An il rapporto è di due elettori favorevoli all’aumento dell’età su tre (66,3%). Nell’Unione, invece, la percentuale è del 64%, trascinata dai «sì» alla riforma degli elettori Ds (64,7%), Margherita (65%) e Rifondazione comunista (62,5%).
Se invece il confronto viene esteso a tutta la sinistra radicale (Verdi, Pdci, Sinistra democratica e movimenti, nda) la percentuale cala al 52,2%, mentre gli indecisi schizzano al 10%. Segnale che, come evidenzia la ricerca, la sensazione tra gli elettori di sinistra è che l’aumento dell’età pensionabile sia un capitolo non più rinviabile. Sinistra divisa «Lo scollamento della base con la politica portata avanti dalla dirigenza della sinistra radicale è macroscopico», sottolinea Arnaldo Ferrari Nasi, docente dell’Università di Genova e curatore dello studio. «Ogni intervistato proietta questa domanda sulla propria esperienza. È evidente che gli elettori dell’Unione - aggiunge - più legati alla pubblica amministrazione, sono coscienti che l’aumento dell’età pensionabile non può più essere rimandato e sono pronti a lavorare qualche anno in più. Gli elettori del centrodestra, invece, sono persone che hanno iniziato a lavorare presto e in proprio e non ritengono sia giusto andare oltre». Ma il dato che va sottolineato, conclude Ferrari Nasi, è che «chi è contrario ad aumentare l’età pensionabile ha comunque individuato a 60 anni il limite di età massimo. Esattamente quello che già prevede il cosiddetto “scalone Maroni” a partire dal 2008».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.