Nella Juve senza padrone tutti parlano, nessuno decide

L’ultima follia di un calciatore, solitamente etichettata come bravata, porta la firma importante di Ashley Cole, difensore del Chelsea. Cosa ti fa il ragazzo? Si regala il fucile ad aria compressa più grande che si possa comprare, una carabina calibro 22, la porta al campo d’allenamento, ci gioca nello spogliatoio e poi la scarica sul fianco di un borsista. Lo studente di 21 anni, Tom Cowan, laureando in scienze dello sport alla Loughborough University, è stato medicato prontamente dai medici del club londinese, ma a distanza di qualche giorno porta ancora i postumi del colpo. L’incidente, avvenuto l’altra domenica davanti a una dozzina di persone, è stato pubblicato dal News of the World che ha riportato la testimonianza di una fonte rimasta anonima: «È inconcepibile che un calciatore di Premier League porti un’arma all’allenamento. Lo è ancora di più quel che ha fatto. Ashley ha tirato fuori la carabina da una scatola e si è messo a scherzare negli spogliatoi, senza rendersi conto che era carica. Ha poi preso la mira verso Tom che stava ad un paio di metri da lui ed ha premuto il grilletto». Per la legge inglese rischia una pena fino a 5 anni. Inutile aggiungere la strigliata del suo club.
Ma è possibile che i calciatori vivano in una sorta d’impunità? E che ritengano di fare qualsiasi cosa passi loro per la testa, per di più con la complicità di chi ne prende le parti e li giustifica? In Inghilterra come in Francia e in Italia. La lista è lunga. Basta ricordare quanto sia stato beatificato Zidane dopo la testata a Materazzi. O come sia stato scusato Ribery dopo essere stato beccato con una minorenne in una storia quanto mai torbida. E chi ne conosceva l’età?, la solita scusa. Chissà come finirà ad Adamantino Mancini, accusato di aver violentato una cantante brasiliana, sua connazionale. In certi casi la ragion di stato prevale perfino sulla realtà. Gattuso dichiara di aver sbagliato l’impossibile con Jordan, vice allenatore del Tottenham. Eppure i suoi agenti si fanno in quattro per scovargli qualche alibi. Nel tritacarne finisce anche l’avvocato Pasqualin, uomo di cultura superiore alla media.

Ci sarebbe poi da scrivere un libro sulle malefatte di Balotelli che, precursore di Cole, un anno fa si divertiva a sparare con una pistola giocattolo in piazza della Repubblica a Milano. O che insieme a un amico cercava di introdursi in un carcere femminile. Ci vuole del talento solo a pensarci. A molti calciatori riesce facile, in particolare a quelli con il portafogli gonfio di quattrini.

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