Noi leggiamo decine di libri, loro neanche li guardano
Una lettrice racconta come i suoi figli siano cresciuti in modo ben
diverso da come lei e il marito li hanno educati È un problema di tutti:
spesso non è sufficiente comportarsi nella maniera «giusta». Perché la
libertà prevale
Descrivo
la mia situazione familiare, un piccolo spaccato della società
italiana, genitori con due figli adolescenti. Sulla nostra tavola
non è mai mancato un piatto di verdura: i miei figli non ne mangiano
alcun tipo, neppure dopo tre giorni di completo digiuno. Divoriamo
decine di libri ogni anno, loro non leggono
neppure il manuale d’istruzioni del cellulare. Siamo stati sempre
molto attenti al linguaggio, evitando accuratamente le parolacce,
loro utilizzano il turpiloquio come ricorrente intercalare. Si dice
che tenendo sempre accesa la tv anche i figli saranno teledipendenti:
quindi abbiamo sempre cercato di guardarla con moderazione, ma
loro ne sono stregati, e ci starebbero davanti ore e ore ogni giorno.
Siamo entrambi laureati, abbiamo cercato di stimolarli gradualmente
avvicinandoli ai vari aspetti della cultura, mostre, concerti,
teatro, opera: sono entrambi poco propensi allo studio e ad ogni
attività che richieda un seppur minimo impegno mentale.
La mia esperienza smentisce l’elevato numero di illustri psicologi,
da cui ho sempre sentito sostenere che in famiglia l’esempio è un
fondamentale principio educativo, e che solo con un atteggiamento
corretto i figli potranno apprendere basilari regole di convivenza e
di benessere fisico e spirituale.
Matilde Di Nunzio
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