Non sottovalutate il Cska, per vincere la Champions ci vuole anche la fortuna

I soliti superficiali pensano che aver ricevuto in dono dall'urna dell'Uefa i moscoviti, sia un segno del destino. É invece una prova di ulteriore maturità richiesta all'Inter. Da sempre per vincere la Champions si vuole un colpo d'ala: ricordate l'Italia di Lippi in Germania?

L'errore più clamoroso che possono commettere l'Inter e il suo popolo di sostenitori è quello di pensare che il sorteggio di Nyon sia un segno del destino. Aver avuto in dote dalla sorte i russi del CSKA di Mosca viene considerato un colpo di autentica fortuna da interisti e rivali, incarogniti dal successo strepitoso di Stamford Bridge. Guai a loro. Guai a Mourinho e ai suoi se dovessero pensare, per un solo istante, di avere vita facile. I motivi sono tanti ed è bene elencarli uno per uno. Intanto i russi hanno ripreso il campionato dopo la sosta invernale e sono perciò una squadra molto fresca, dal punto di vista fisico, oltre che giovanissima nell'anagrafe. Secondo punto: sono reduci dal successo a Siviglia che non è proprio l'impresa più semplice del mondo dal punto di vista tecnico e tattico. Terzo punto: giocando prima a San Siro e poi in casa, possono in qualche modo sfruttare il vantaggio della combinazione.
Fino a ieri l'Inter è stata in palese difficoltà con le squadre di medio rango e ha invece preso a decollare con gli ottavi di finale, dopo lenta ma decisa maturazione. Il suo gas sono le motivazioni spesso legate a filo doppio all'appeal del rivale da affrontare. Lo stimolo che esercita il Chelsea o il Manchester è assai diverso da quello del CSKA nel quale per esempio non esistono grandi stelle internazionali. Chi conosce bene la squadra russa sostiene che può diventare un'armata nel futuro appena i giovani talenti messi insieme da Abramovich (che ha dovuto disfarsi della proprietà del club su pressione dell'Uefa), saranno maturati.
Per arrivare in fondo a un torneo così impegnativo e logorante, un po' di fortuna è indispensabile. Vi ricordate l'Italia campione del mondo in Germania, estate del 2006? A un certo punto del cammino, la cavalcata degli azzurri fu di sicuro agevolata dagli ostacoli Australia e Ucraina incontrati lungo il tragitto che da Duisburg portò poi a Berlino, sede della finalissima con la Francia di Zidane. E ancora: ricordate il Milan di Ancelotti del 2007? Prima di misurarsi con Bayern e Manchester, passò dal modesto Celtic, affrontato negli ottavi di finale, il suo inatteso cammino verso Atene. La fortuna maggiore è quella di riuscire ad avere, nella fase decisiva del torneo, i migliori a disposizione.

Così da qui fino alla finale prevista di sabato a Madrid, ecco la prima novità dell'era Platini, Mourinho e Moratti devono augurarsi di non perdere nessuno dei loro guerrieri e anzi di recuperare lo smalto migliore di quelli come Stankovic, Maicon, Eto'o e Thiago Motta che sono scesi di condizione. Dopo il CSKA, ci sarà il Barcellona. E a quel punto la fortuna bisognerà meritarsela.

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