da Milano
Italia sul podio europeo di una classifica tuttaltro che meritoria: quella dei costi di elettricità più elevati. In particolare, le industrie pagano le tariffe più care dellUnione, mentre le tariffe familiari si piazzano al secondo posto. Lelettricità costa meno, invece, nei nuovi Stati membri dellUe del centro-est Europa, specie nei Paesi Baltici. A dirlo è il rapporto annuale di Eurostat, lufficio statistico della Ue, che ha messo a confronto le tariffe registrate nei 25 Paesi europei lo scorso gennaio con quelle del gennaio 2005. Nel 2006, alle industrie italiane lelettricità costava 12,08 euro per 100 kWh, il 10,5% in più rispetto allanno precedente, un incremento, però, sotto la media europea, dove le tariffe sono cresciute del 15,5 per cento.
Al secondo posto dopo il nostro Paese figura Cipro (11,36 euro, +38,4%), seguita da Germania (9,94 euro, +10,1%), Belgio (9,69 euro, +25%) e Olanda (9,57, +6,5%). I Paesi più «economici» da questo punto di vista sono la Lettonia (4,09 euro, stabile), la Lituania (4,98 euro, -0,1%) e lEstonia (5,11 euro, +8,3%).
Per quanto riguarda le tariffe elettriche per le famiglie, lItalia, con i suoi 21,08 euro per 100 kWh, nella graduatoria Ue è meno cara solo della Danimarca (23,62 euro, +4%). Nel nostro Paese lincremento è stato del 7%, in questo caso quindi superiore rispetto alla media europea che si aggira intorno al 4,6%. Seguono al terzo posto lOlanda con 20,87 euro (+7,3%) e la Germania (18,32, +2,6%).
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