Nuova terapia non farmacologica per l'asma grave

Tosse, respiro sibilante, dispnea e difficoltà respiratorie. Sono alcuni dei sintomi tristemente noti a chi soffre di asma. Un dramma di dimensioni solo vagamente percepite se si pensa che questa patologia, accanto a cardiopatia, ictus, cancro e diabete, è una delle prime cinque malattie croniche che affliggono la popolazione mondiale.
Ben 300 milioni di persone, di cui 30 milioni in Europa, soffrono di forme asmatiche. È ancora più inquietante considerare che, alla luce di un inevitabile peggioramento delle condizioni ambientali a causa della tossicità delle sostanze inalate, si prevede una crescita della diffusione della patologia che andrà a colpire fino a 400-500 milioni di persone entro il 2025.
La scienza medica ha messo a disposizione un prontuario di farmaci, anche di ultima generazione che, senza dubbio, può aiutare l'asmatico a convivere con il disturbo. A completamento dell'offerta di cura, e spinta dalla missione di offrire un aiuto concreto ai medici e agli addetti al settore, Boston Scientific, leader mondiale nella medicina minimamente invasiva, ha messo in commercio un sistema terapeutico non farmacologico, per pazienti maggiori di 18 anni, colpiti da asma grave, che si affianca alle terapie farmacologiche.
Il «Sistema di termoplastica bronchiale Alair» offre ai pazienti, affetti da asma grave, elevate probabilità di migliorare la qualità di vita. Come funziona? Chi soffre di asma ha, nelle vie respiratorie, un ispessimento della muscolatura (liscia) che circonda le vie aeree. Negli attacchi, queste vie si restringono.
Qui, il sistema Alair apre le zone respiratorie ostruite riducendo la massa di muscolo liscio attraverso un broncoscopio e un catetere, in sedazione.
Raggiunta l'area interessata, il cestello del catetere si espande e la quantità di calore erogata riduce l'eccesso di muscolatura liscia. Il tutto, attraverso tre sedute a distanza di circa tre settimane l'una dall'altra.
Presso gli Ospedali Riuniti di Ancona, l'equipe del professor Stefano Gasparini, direttore Struttura operativa dipartimentale di Pneumologia, ha eseguito il primo trattamento di termoplastica bronchiale, in Italia, dopo aver sottoposto una donna di 68 anni non fumatrice al trattamento Alair, evidenziandone l'efficacia.
«Siamo orgogliosi - ha spiegato il professore Gasparini - di avere impiegato per primi, in Italia, la termoplastica bronchiale di Boston Scientific; e i risultati, a distanza di pochi mesi dal trattamento, sono estremamente confortanti. Il trattamento Alair, effettuato tra i mesi di dicembre e febbraio, non ha comportato particolari problemi, e il monitoraggio costante che stiamo effettuando evidenzia una oggettiva regressione dei sintomi e un eccellente miglioramento della qualità di vita della paziente».
Confermando il ruolo di innovatore nella medicina minimamente invasiva, Mauro Trucco, vicepresidente e general manager Italia, Grecia,Israele ed Est Europa di Boston Scientific, ha espresso la sua soddisfazione per il risultato conseguito: «Questo ci rassicura sul fatto di avere intrapreso una strada decisamente rivoluzionaria. L'impegno di Boston Scientific è volto a ridurre la mortalità e la morbilità dovute all'asma ed è stato incentrato sulla malattia grave, spesso sottovalutata e scarsamente controllata».


A seguito del successo ottenuto dal professor Gasparini, presso l'Ospedale di Ancona, altri centri specializzati in Italia si stanno attivando per rendere disponibile la tecnica di termoplastica bronchiale ai pazienti che ne necessitano, fornendo ai propri specialisti un'adeguata preparazione anche grazie al supporto tecnico di Boston Scientific.

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