Nuovo colosso commerciale Il sindaco di Desio dice «no»
30 Maggio 2005 - 00:00Mariani incassa il plauso dei negozianti e pensa a un referendum fra i cittadini
Franco Sala
Si torna a parlare del mega centro commerciale, che secondo le ipotesi dei proprietari dellarea, dovrebbe sorgere a cavallo tra i comuni di Desio, Lissone e Muggiò e puntualmente si riaccendono le polemiche. Lo Shopping Center in un primo tempo «concepito» dalla Pam Panorama del gruppo Antares, oltre a un polo fieristico, a uno spazio riservato a strutture sportive e a un albergo, conteneva la realizzazione di un gigante della distribuzione di 60mila metri quadrati. Il progetto alla fine era stato accantonato. I commercianti, attraverso lassociazione di categoria, aderente alla Confcommercio, bollarono il complesso, «un mostro di fantascienza», arrivando a dire di trovarsi di fronte a «operazione di killeraggio contro il centro storico cittadino».
Ora la questione si ripresenta sui tavoli istituzionali, tanto che i giorni scorsi Giampiero Mariani, il sindaco di Desio, ha incontrato i rappresentanti della società, interessata alla realizzazione del più grande centro commerciale dItalia, e lidea che gli è stata sottoposta lha già bocciata. Il primo cittadino, è deciso, non appare disposto a «sacrificare» larea che potrebbe prima diventare ostaggio di una colossale colata di cemento, poi ostaggio di un traffico di mezzi da incubo e arriva addirittura a pensare di sottoporre la scelta direttamente ai cittadini. «Così come mi è stato presentato il progetto dice Mariani non mi piace. In particolare non ci interessa avallare un centro commerciale di tale portata, vale a dire di 40mila metri quadrati. Ho anche qualche dubbio sulla reale necessità di un edificio per gli uffici della nuova provincia di Monza e Brianza». Giampiero Mariani appare convinto a non voler fare passi indietro seppure aggiunge che «siamo disponibili a discutere e a trovare insieme una soluzione che soddisfi tutti» in ogni caso conclude il sindaco «se dovesse prendere forma il progetto attuale che ho visto, sono pronto a rivolgermi ai cittadini desiani, indicendo un referendum». Musica per le orecchie dei commercianti tradizionali, che vedono la «nascita» del colosso della distribuzione organizzata come lo spauracchio che potrebbe portarli a abbassare per sempre le saracinesche. «Apprezziamo le posizioni del sindaco Mariani interviene Enrico Origgi, presidente dellAssociazione territoriale degli esercenti -. Siamo di fronte a una scelta decisiva. Delle due luna, o si investe per rivitalizzare il centro storico e ridare speranza alla rete distributiva fatta da centinaia di piccole imprese anche a conduzione familiare, oppure si punti sullo Shopping Center, distruggendo la struttura sociale ed economica della città e di gran parte della Brianza».
«Abbiamo calcolato - aggiunge Franco Donzelli responsabile relazioni esterne dellassociazione - che per rifornire un centro così, devono arrivare almeno cento automezzi il giorno. Oltre alle auto dei frequentatori.