Franco Sala
Si torna a parlare del mega centro commerciale, che secondo le ipotesi dei proprietari dellarea, dovrebbe sorgere a cavallo tra i comuni di Desio, Lissone e Muggiò e puntualmente si riaccendono le polemiche. Lo Shopping Center in un primo tempo «concepito» dalla Pam Panorama del gruppo Antares, oltre a un polo fieristico, a uno spazio riservato a strutture sportive e a un albergo, conteneva la realizzazione di un gigante della distribuzione di 60mila metri quadrati. Il progetto alla fine era stato accantonato. I commercianti, attraverso lassociazione di categoria, aderente alla Confcommercio, bollarono il complesso, «un mostro di fantascienza», arrivando a dire di trovarsi di fronte a «operazione di killeraggio contro il centro storico cittadino».
Ora la questione si ripresenta sui tavoli istituzionali, tanto che i giorni scorsi Giampiero Mariani, il sindaco di Desio, ha incontrato i rappresentanti della società, interessata alla realizzazione del più grande centro commerciale dItalia, e lidea che gli è stata sottoposta lha già bocciata. Il primo cittadino, è deciso, non appare disposto a «sacrificare» larea che potrebbe prima diventare ostaggio di una colossale colata di cemento, poi ostaggio di un traffico di mezzi da incubo e arriva addirittura a pensare di sottoporre la scelta direttamente ai cittadini. «Così come mi è stato presentato il progetto dice Mariani non mi piace. In particolare non ci interessa avallare un centro commerciale di tale portata, vale a dire di 40mila metri quadrati. Ho anche qualche dubbio sulla reale necessità di un edificio per gli uffici della nuova provincia di Monza e Brianza». Giampiero Mariani appare convinto a non voler fare passi indietro seppure aggiunge che «siamo disponibili a discutere e a trovare insieme una soluzione che soddisfi tutti» in ogni caso conclude il sindaco «se dovesse prendere forma il progetto attuale che ho visto, sono pronto a rivolgermi ai cittadini desiani, indicendo un referendum». Musica per le orecchie dei commercianti tradizionali, che vedono la «nascita» del colosso della distribuzione organizzata come lo spauracchio che potrebbe portarli a abbassare per sempre le saracinesche. «Apprezziamo le posizioni del sindaco Mariani interviene Enrico Origgi, presidente dellAssociazione territoriale degli esercenti -. Siamo di fronte a una scelta decisiva. Delle due luna, o si investe per rivitalizzare il centro storico e ridare speranza alla rete distributiva fatta da centinaia di piccole imprese anche a conduzione familiare, oppure si punti sullo Shopping Center, distruggendo la struttura sociale ed economica della città e di gran parte della Brianza».
«Abbiamo calcolato - aggiunge Franco Donzelli responsabile relazioni esterne dellassociazione - che per rifornire un centro così, devono arrivare almeno cento automezzi il giorno. Oltre alle auto dei frequentatori. Significa porre le premesse per creare ingorghi inimmaginabili in una zona già molto trafficata».
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