Nuovo diktat Fmi: «Senza altri tagli, sarà fallimento»

Negoziato in salita per la Grecia che tratta su due tavoli separati: quello con la troika Fmi-Ue-Bce e quello con i creditori privati. Il governo di Lucas Papademos non ha ancora sciolto nodi cruciali per gli ispettori internazionali come l’abbassamento dei salari minimi e il taglio delle tredicesime anche nel privato. La troika vuole tagli extra pari all’1% del pil - circa due miliardi di euro - quest’anno. Senza un impegno scritto, Ue-Bce-Fmi non concederanno i nuovi aiuti da 130 miliardi di euro. «Se non mette in atto le riforme, non può aspettarsi la solidarietà degli altri Paesi», ha detto il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker sottolineando che «la dichiarazione di fallimento arriverebbe a marzo», quando Atene dovrà rimborsare 14,5 miliardi di euro di bond. La partita con gli investitori privati sembra a buon punto.

«Siamo stati molto generosi con Atene», ha detto il presidente dell’Institute of international financing (Iif) nonché ceo di Deutsche Bank, Josef Ackermann, auspicando che i creditori pubblici facciano lo stesso. La deadline delle trattative è fissata per stasera.

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