Ora si cammina sopra il «ricordo»

SHOAH Oggi verrà presentato il database sugli ebrei stranieri internati in Italia

Se vi capitasse, passeggiando per Roma, di notare uno strano sampietrino dalla superficie d’ottone lucente, significherebbe che vi siete imbattuti in una «pietra d’inciampo», messa lì a segnalare il luogo in cui hanno vissuto dei deportati. Ognuna delle trenta Stolpersteine installate dall’artista tedesco Günter Demnig e collocate nei municipi che hanno aderito all’iniziativa, riporta nome e cognome del deportato, età, data e luogo di deportazione e, quando nota, data di morte. È una delle iniziative organizzate a Roma per il 27 gennaio, Giorno della Memoria, forse la più silenziosa e discreta, ma non per questo meno incisiva.
A 65 anni esatti dall’apertura dei cancelli di Auschwitz, il Giorno della Memoria, giunto alla sua decima edizione, prevede un fitto calendario di iniziative, tra incontri, proiezioni, spettacoli e mostre, come «Auschwitz-Birkenau» al Complesso del Vittoriano, rassegna curata da Marcello Pezzetti e Bruno Vespa che ripercorre la storia della persecuzione, di ebrei e non solo, e del sistema concentrazionario, con particolare attenzione al ruolo svolto da Auschwitz-Birkenau, tra fotografie, mappe del campo, piani di costruzione dei crematori, filmati, lettere e oggetti personali dei prigionieri.
Interamente dedicata al tema è la programmazione di oggi dell’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi, che prevede letture, recital e proiezioni, mentre alla Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea, oltre all’incontro «I luoghi dell’internamento in Italia, 1940-1943», verrà presentato il database «Ebrei stranieri internati in Italia durante il periodo bellico» (ore 17). Alla ricorrenza, la Casa della Memoria e della Storia ha invece dedicato un’intera settimana che si conclude oggi con la puntata speciale di Radio3 in diretta dalla Casa, dalle 20.30 alle 22.30, con ospiti, testimoni e studiosi che si alterneranno dopo l’incontro «La banalità del bene. Giorgio Perlasca e la deportazione degli ebrei ungheresi» e la presentazione del libro Natolibero di Maria Rosa Romegialli, unica neonata italiana sopravvissuta ai lager nazisti che ha poi condotto una ricerca sui bambini e i ragazzi vittime dell’Olocausto.
E a proposito di bambini, al Complesso di San Michele - che non a caso era l’antica casa di correzione per minori della Roma trasteverina - oggi inaugura la mostra «Album di Famiglia, diario di una bambina sotto il Fascismo, Lorenza Mazzetti, una mostra, un libro, un film», dedicata alla storia della piccola testimone, e unica sopravvissuta, della tragedia della famiglia Einstein nella Toscana del 1944. Le iniziative continuano anche nei prossimi giorni: tra queste, lo spettacolo di una delle compagnie israeliane di danza più celebri al mondo, la Kibbutz Contemporary Dance, che domani porta in scena all’Audtorium Parco della Musica «Aide Memoire».

Dall’ex Mattatoio alla Biblioteca Centrale di Roma, la lista dei luoghi che ospitano incontri, performance e spettacoli è interminabile e comprende appuntamenti di cinema (al Farnese, domani, ci sarà C’era l’amore nel ghetto), di teatro (Noi ebrei polacchi Tuwim e Szlengel, il 4 febbraio al Teatro Belli), di arte a 360 gradi come nel caso di Europauschwitz arte e suoni, che comprende l’installazione di Jannis Kounellis, la mostra Vuoti di Memoria e la musica del violino di Marco Valabrega (31 gennaio, spazio Teatr’Arteria).

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