Osteoporosi: la frattura del femore rende immobile una italiana su tre

Osteoporosi: la frattura del femore rende immobile una italiana su tre

Gianni Clerici

A Brescia si sta svolgendo il corso avanzato interdisciplinare «Lombardia Osteoporosi 2005», una due giorni dedicata alle patologie legate alla fragilità ossea. L’osteoporosi è una malattia in crescita esponenziale. Il corso (si conclude oggi pomeriggio) ha come obiettivo l’ottimizzazione delle terapie. È una occasione concreta di aggiornamento, discussione e confronto con i maggiori esperti del settore su un tema di forte attualità e di impatto sociale, solo in Lombardia colpisce oltre 600mila persone.
«È una vera e propria sfida per la salute del Terzo Millennio la lotta all’osteoporosi», precisa il professor Sergio Ortolani, direttore del Centro studi sul metabolismo osseo presso l'Istituto Auxologico di Milano, nonché membro del comitato scientifico del corso. «È una patologia con un forte riscontro clinico ed economico. Secondo le stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo le quali l'osteoporosi interessa oltre 75 milioni di persone solo in Europa, Stati Uniti e Giappone, dove ogni anno provoca 2,5 milioni di fratture ossee».
L'allungarsi della vita media e il diffondersi delle abitudini occidentali, sono tra le cause dell’aumento dei casi anche nei Paesi emergenti.
«L’osteoporosi è una patologia cronica caratterizzata da una eccessiva fragilità delle ossa, quindi esposte a fratture», precisa il dottor Luigi Sinigaglia, responsabile U.O. delle malattie metaboliche dello scheletro, ospedale Gaetano Pini di Milano e membro del comitato scientifico. «Le zone del corpo più a rischio sono la colonna vertebrale, l’anca, il bacino, il polso e la spalla. Dopo i 50 anni di età, una donna su tre e un uomo su cinque sono destinati ad essere colpiti da almeno una frattura dovuta a osteoporosi.

Questa malattia porta molti anziani all’invalidità ed anche alla morte». Esistono comunque terapie efficaci per la prevenzione, come i bisfosfonati, spiega Andrea Giustina, professore associato di medicina interna dell’università di Brescia.

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