Papaveri e papere dei padroni del calcio

Da Berlusconi a Cellino, da De Laurentiis a Lotito, da Preziosi a Zamparini: i presidente del calcio italiano sono una galleria fatta di volti noti e spiriti ignoti ed è per questo che Massimo Arcidiacono e Maurizio Nicita, giornalisti della Gazzetta dello Sport, disegnano ritratti irriverenti, ma puntuali, dei potenti del pallone. Il libro, divertente e per certi versi sorprendente, raccoglie oltre 400 frasi indimenticabili: strafalcioni e nonsense, clamorose sparate, inaspettate confessioni. E poi ancora: c'è un capitolo su «sceicchi e magliari» e l'amarcord dei pittoreschi padri padroni del passato. Andando alla ricerca di quanto è uscito da bocche famosissime, scavando negli archivi e – dicono loro – divertendosi come pazzi, gli autori hanno trovato l'Eldorado: perle di saggezza (eufemismo) di personaggi che nella vita quotidiana gestiscono piccoli imperi, che appartengono insomma alla «crema dell'imprenditoria nazionale». Eppure, appena si occupano di pallone, questi personaggi improvvisamente si trasformano: come si diceva una volta parlano come mangiano.

Per questo nel calcio l'ultimo dei tifosi è uguale al primo dei presidenti e Paperone smette di essere diverso da Paperino.
«Papaveri e Papere, Prodezze e nefandezze dei presidenti del calcio», Imprimatur editore, 14,90 euro

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