
"Una grandissima vittoria per l'Italia e per tutti coloro che amano gli animali e li vogliono vedere rispettati". Michela Vittoria Brambilla, deputata di Noi Moderati e presidente della Lega italiana per i Diritti degli Animali e dell'Ambiente, esulta per il voto del Senato che ha portato all'approvazione definitiva della riforma sui reati contro gli animali che porta il suo nome.
"Una legge attesa da più di vent'anni, che finalmente inasprisce le pene a carico di chi commette crimini atroci nei confronti degli animali, mettendo sostanzialmente fine alla pressoché totale impunità che ha regnato finora", dice Brambilla che poi aggiunge : "Cambia finalmente la prospettiva: il titolo IX del codice penale non tutelerà più il sentimento dell'uomo per gli animali ma direttamente gli animali, vittime dei reati, esseri senzienti". Chi uccide un animale rischia fino a quattro anni di carcere e 60 mila euro di multa "se - spiega la deputata - il fatto è commesso adoperando sevizie o prolungando volutamente le sofferenze".
In caso di maltrattamento, invece, è prevista la reclusione fino a due anni e 30mila euro di multa. "Tutte le pene -sottolinea Brambilla - potranno essere ulteriormente aumentate di un terzo, in presenza di una tra queste tre aggravanti: se i fatti sono commessi alla presenza di minori, nei confronti di più animali, se sono diffusi attraverso strumenti informatici e telematici".
La norma punisce, inoltre, chiunque partecipa "a qualsiasi titolo" a combattimenti e alle competizioni tra animali con un massimo di 2 anni di reclusione e una multa di 30 mila euro, "mentre - dice Brambilla - per gli organizzatori si passa a una previsione di carcere fino a quattro anni e 160mila euro di sanzione". Ma non solo. "A chi abitualmente organizza combattimenti tra animali ed esercita il traffico di cuccioli potranno essere applicate le misure di prevenzione previste nel codice antimafia, come la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza", dice la deputata di Noi Moderati. Viene, infine, introdotto il divieto di tenere il cane alla catena e la norma procedurale che consentirà alle associazioni di ottenere l'affido definitivo, dietro cauzione, degli animali sequestrati. "Norme che - conclude Brambilla - proiettano l'Italia all'avanguardia nella difesa degli animali e quindi nella civiltà che si misura anche dalla volontà e dalla capacità di tutelare chi non ha voce.
Si tratta di un passo avanti di portata storica una riforma attesa da vent'anni, un grande traguardo di cui dobbiamo tutti essere fieri. Ed io ringrazio il presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi e la premier Giorgia Meloni per avere sempre creduto in questa riforma, in nome di tutti gli italiani".