Pasticcio su Ecopass, gaffe sul Pgt: poche idee ma confuse per Giuliano

Idee? Poche e confuse. Dichia­razioni a rischio gaffe. Paga la disin­formazione di chi non conosce la città, nonostante si proponga per cambiarla, anzi stravolgerla. Il candidato della sinistra confonde i ticket per le auto, e prende una cantonata anche sul Parco delle Cave

Idee? Poche e confuse. Dichia­razioni a rischio gaffe. Paga la disin­formazione di chi non conosce la città, nonostante si proponga per cambiarla, anzi stravolgerla. Sep­pur in maniera gentile, come recita il suo slogan «La forza gentile del cambiamento». Troppo gentile. Si­curamente per quella fetta del cen­tosinistra che lo ha scelto alle pri­marie proprio per il passato in Ri­fondazione, il volto nuovo, il cv im­peccabile. E che forse sta cambian­do idea. A giudicare da come Giu­liano Pisapia sta portando avanti la sua debole campagna elettorale, a partire dalla lista civica presentata qualche giorno fa, l’Armata rossa rischia di trasformarsi nell’armata Brancaleone. Volti sconosciuti, di tutto un po’, qualche professionista, donne e immigrati d’ordinanza gli ingre­dienti della lista. Il volto noto? L’in­tellettuale di turno? Il nome graf­fiante e provocatorio? Niente da fa­re: un mix di sconosciute candida­ture civiche, completamente digiu­ne di politica. Risultato: un melting pot all’acqua di rose. O, meglio di rosa. Tra le poche certezze dell’av­vocato il rispetto delle quote rosa: 27 donne su 48 nomi.C’è l’architet­to, la psicologa, la mediatrice cultu­rale, l’avvocato, il ricercatore, la sindacalista, lo studente universi­tario e quello del liceo. Impazza an­che il politically correct: 3 nuovi cit­tadini italiani ( il bancario senegale­se Cheikh Tidiane Gaye, l’impiega­ta eritrea Desirè Carraro e la regista romena Maria Stefanache). Non cercate il capolista, non c’è. Per non sapere o voler scegliere si è usa­to il­criterio super partes per defini­zione: l’ordine alfabetico. L’unico nome che spicca è quello di Francesco Mazza, giovane auto­re di Striscia la notizia e figlio di Massimo Mazza, dentista persona­le del premier. A voler fare le cose bipartisan oltre che super partes... Il nobile obiettivo del giovane auto­re? Riportare Milano da «città da vomitare» a «città da bere, quale era prima di de Corato». Punto in comune con un’altra sostenitrice della lista, la chef Viviana Varese: «La Milano da bere che non c’è più, troppi locali hanno dovuto chiude­re ». Priorità? «Prima di tutto il di­scorso della mensa centralizzata per i bambini delle scuole. Andrei a verificare il cibo che danno ai bambini». Quanto a originalità, niente male. Se la rivoluzione di Mi­lano dvee partire da qui... Poche idee e confuse sembra esse­re il motto di Pisapia, a partire dallo slogan, dal sapore vagamente «obamiamo» seppur sgrammatica­to «Milano si può». Basta leggere le sue dichiarazioni: gaffe sugli immi­grati, tanto che la sua proposta di un biglietto aereo pagato dal pub­blico per il ricongiungimento e le code incivili fuori dalle Poste per i permessi di soggiorno, vengono criticati dagli stessi immigrati che su Corriere immigrazione attacca­no: «Avvocato Pisapia, ci dica qual­cosa di meglio! ». Stesso discorso va­le per il pgt: il principio per rivolu­zionarlo per Pisapia distratto è il cri­terio ispiratore del padre del docu­mento, Carlo Masseroli: costruire in alto per non consumare suolo. Restituire a Italia Nostra il Parco delle cave? Il candidato del centro­sinistra dimentica che Italia No­stra ha rescisso il contratto nel 2009 in dissenso. Così un po’inge­nua la proposta di una commissio­ne antimafia per arginare le mani della criminalità organizzata su Expo. Vogliamo parlare di Eco­pass? Anche qui le idee sono piutto­sto confuse: «Ecopass lascerà il po­sto a una congestion charge sul mo­dello di Londra. Ogni mezzo che entra nella Cerchia dei Bastioni pa­gherà, anche in maniera differen­ziata ». Congestion o pollution char­ge? Forse non è molto chiaro nem­meno a lui.

E che dire dell’estensio­ne del bike sharing in periferia? Expo diffuso e sostenibile, messa in rete delle aziende agricole del Parco Sud... per un attimo sembra di leggere il programma di Letizia Moratti...«Avvocato Pisapia, faccia di meglio!».

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