La musica, e soprattutto lopera, come grande veicolo degli ideali patriottici. Nellanno del Centocinquantesimo dellUnità dItalia, un libro scritto a sei mani racconta cosa è successo nei cinquantanni precedenti lUnità. Sintitola «O mia Patria, sottotitolo Storia musicale del Risorgimento, tra inni, eroi e melodrammi (Dalai Editore, 335 pagg, 18 euro), è firmato da studiosi come Giovanni Gavazzeni, Armando Torno, Carlo Vitali con prefazione di Philip Gosset e sarà presentato ufficialmente oggi alle 18 a Milano presso gli «Amici del Loggione».
Gavazzeni, tra laltro critico musicale de il Giornale, affronta il mondo del melodramma con un perentorio incipit: «il Risorgimento si identifica nel canto» prima di raccontarne i giganti. Artisti-patrioti come Rossini, che col suo Mosè toccò il cuore e insegnò la via a Mazzini, o come il Bellini «mancato carbonaro». Vitali indaga invece sullopera come «affare di Stato», il teatro come scuola e come mercato, la critica, la censura (più tollerante prima del 1848) più dura dopo, quando capì lenorme influenza dellopera sugli animi.
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