di Giannino della Frattina
Che un libro faccia paura, può far più paura di qualunque paura possa essere fatta da un libro. Che per quanto orrendo, sempre un libo resta. E quindi da combattere con le idee e non con il fuoco (fisico o verbale) della censura. Soprattutto se si tratta del Mein Kampf di Adolf Hitler, la cui mediocrità intellettuale e scarsa vena letteraria fanno ritenere che nessuno sia mai diventato nazista solo per averlo letto. Ben altri sono i testi che hanno ispirato schiere di nazisti e soprattutto di neonazisti. Sul cui moltiplicarsi, soprattutto tra i giovani, dovrebbero interrogarsi le anime belle, invece che sputar sentenze. Appare per questo pretestuosa la levata di scudi contro l'idea del Giornale di pubblicare il tomo. Iniziativa editoriale e non politica, vista la collana a firma di autorevoli storici che sarà allegata al quotidiano.
Detto questo, al deputato Pd Emanuele Fiano e ai tanti che si sono accaniti contro il Giornale, andrebbe detto che gli ultimi episodi seri di antisemitismo attribuibili alla destra risalgono a molti decenni fa. (Seri e non da barzelletta). Mentre proprio Milano è l'epicentro dell'antisemitismo militante della sinistra. Con la bandiera di Israele regolarmente bruciata nelle manifestazioni e con la Brigata ebraica altrettanto regolarmente aggredita il 25 aprile. Per non parlare di islamici vicini a organizzazioni antisemite inserite nella black list internazionale. Come hanno denunciato articoli e fotografie pubblicati proprio dal Giornale nel silenzio di Fiano e compagni.
E come hanno confermato illustri esponenti della comunità ebraica milanese che hanno deciso di abbandonare il Pd. Ecco, a Fiano vorremmo chiedere di denunciare l'antisemitismo dei candidati presenti oggi nelle liste del Pd che appoggiano il candidato sindaco Giuseppe Sala. Antisemitismo di oggi e non del 1933.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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