da Roma
La Bce e il Fondo monetario internazionale invitano il governo italiano ad andare avanti nella riforma delle pensioni. Inoltre, la banca centrale di Francoforte vede il rischio che lItalia non riesca ad attuare le misure di contenimento del deficit previste nella Finanziaria 2007. Nel bollettino di marzo, reso noto ieri, la Bce lamenta inoltre «la mancanza di informazioni riguardo alle misure correttive previste per il 2000 e oltre». Preoccupazioni anche sul debito pubblico che, secondo i dati della Banca dItalia, è salito nel 2006 al 106,8 del Pil contro il 106,2 del 2005.
Sia la Bce che il Fmi ribadiscono che è essenziale per lItalia andare avanti nella strade delle riforme, in particolare quella delle pensioni. «La salvaguardia dellimpatto finanziario della riforma delle pensioni già adottata come legge (lo «scalone Maroni», ndr) è essenziale per il recupero dellItalia», dice il portavoce del Fondo, David Hawley. Secondo le ultime stime del Fmi, la crescita economica 2007 nel nostro Paese «sarà decisamente superiore all1,5% previsto in precedenza».
Il continuo pressing degli organismi economici internazionali sulla riforma previdenziale in Italia non agevola il governo, che sta cercando di eliminare lo «scalone» senza troppi danni finanziari. In attesa del primo round al tavolo delle pensioni, il 22 marzo prossimo, Romano Prodi ha incontrato ieri a colazione i ministri dellEconomia e del lavoro, Padoa-Schioppa e Damiano. Le anticipazioni del ministero del Lavoro sulla revisione dei coefficienti di trasformazione hanno sollevato dure proteste nel sindacati e nellala sinistra della maggioranza. «Chi ha parlato a nome del ministro Damiano non gli ha reso un buon servizio», attacca ancora il segretario cislino Raffaele Bonanni.
Pensioni, per Bce e Fmi la riforma è «essenziale»
Prodi vede i ministri del Lavoro e dellEconomia. Per la Banca centrale misure salva-deficit a rischio
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