Roma - L’accordo sulla riforma previdenziale "dipende molto da Prodi: è nelle sue mani, attendiamo un suo passo". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. "Se Prodi vuol fare davvero l’accordo - ha affermato Epifani - può essere che l’accordo si riesca a fare, perché questo vuol dire che si terrà conto delle nostre obiezioni e delle nostre proposte, per quanto riguarda la previdenza. Poi c’è il terreno anch’esso molto complesso del mercato del lavoro". "Io voglio fare l’accordo", ha sottolineato il leader della Cgil. Da parte sua, il presidente del Consiglio, ha aggiunto Epifani, "ha detto che si assumeva la responsabilità di fare una proposta, è nelle sua mani, davvero siamo fermi da giorni in attesa di un suo passo. Per questo dico, molto dipende da lui".
Lavori usuranti e innalzamento dell'età Epifani ha poi insistito sulla necessità di definire la platea di coloro che vanno esclusi da un eventuale innalzamento dell’età per la pensione. Attualmente, ha continuato, si tratta di "10mila-14mila persone in tutto: questo indica una cosa molto piccola. La nostra posizione - ha spiegato - è che vanno esclusi dall’innalzamento dell’età pensionabile tutti coloro che operano in condizioni di faticosità. Non mi convince la dizione operaio", ma piuttosto "bisogna tener conto del rapporto di quello che fai e di non quello che sei". Parlando di cifre, ha proseguito Epifani, "non si può andare a spanne. Se la condizione è quella di faticosità, la dobbiamo definire. I lavori usuranti in Italia hanno una dizione precisa - ha detto Epifani - c’è una tabella che volle allora il ministro Salvi, che li definisce: sono per esempio coloro che lavorano in miniera (in Italia non ce ne sono...) e nelle cave di marmo. Accanto a loro, c’è poi il lavoro faticoso, che secondo noi ha due tipologie: il primo è quello vincolato, cioè chi lavora nelle catene di montaggio, e il secondo è rappresentato da chi lavora in maniera sistematica con i turni di notte. Anche noi - ha aggiunto - stiamo calcolando quanto grande sia questa platea. In più, bisogna aggiungere i lavoratori in mobilità".
Bonanni: "Prodi faccia presto" Prodi dovrebbe presentare "subito, il più presto possibile" la sua proposta sulla riforma delle pensioni, perchè "ogni giorno che passa è un giorno impiegato negativamente". Lo chiede il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, indicando che ai sindacati al momento non è arrivata alcuna convocazione. "Non c’è un avviso ai naviganti, ma deve arrivare presto, prima che si apra una tempesta di mare. Dopo le scialuppe non potranno più navigare". Nel confronto con il governo «il lavoro fin qui fatto è ottimo», dice Bonanni accennando agli accordi sulla rivalutazione delle pensioni basse e sugli ammortizzatori sociali.
Ma a questo punto, aggiunge, "lo scalone è diventato un luogo di contesa tra le diverse anime della maggioranza. E per questo motivo che abbiamo detto a Prodi di dare un avviso ai naviganti". Il governo "che rappresenta il Paese ora deve decidere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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