Il piano regolatore scende dalla chiatta

Lo scenario è tracciato e il progetto è pronto. Ora, per arrivare all’entrata in vigore del Piano urbanistico comunale nato e cresciuto sulla chiatta di Urban Lab, ci vuole il confronto con la città e il varo del consiglio comunale. Un anno o poco più di tempo, si presume e si spera dalla parti di palazzo Tursi. Intanto, il sindaco Marta Vincenzi e l’«advisor» (proviamo a chiamarlo «consulente»?) Richard Burdett presentano le conclusioni dello studio appena portato a termine. Che disegna «una città policentrica, attenta alla qualità ambientale e allo sviluppo economico, in grado di valorizzazione le sue aree agricole». Si parla preferibilmente di«Documento degli obiettivi», per quanto riguarda il nuovo Puc: il sindaco lo definisce «un prototipo del nuovo piano regolatore» e, con una metafora, «la bussola che ci orienterà in mare aperto». Il quadro nasce - sottolinea Burdett, facendo un accostamento ardito Genova-Londra - da una valutazione dei legami culturali e commerciali di Genova col resto dell’Europa, l’Italia e la Regione Liguria. In questo senso, precisa, sono stati analizzati i flussi commerciali marittimi e la macroregione che da Torino a Firenze conta 20 milioni di abitanti, un quarto della popolazione italiana, contrassegnata però dal calo demografico. Il sindaco spiega inoltre che «il piano è costruito su tre assi fondamentali: lo sviluppo socio-economico e le infrastrutture; l’organizzazione spaziale della città e l’immagine urbana, e infine la difesa del territorio e la qualità urbana». Come già anticipato nella prima fase del lavoro condotta da Renzo Piano, il progetto prevede una linea verde a monte e una linea blu a mare. «La linea verde è un lavoro molto attento su dove deve finire la città - commenta ancora Burdett - al di là resta un potenziale area agraria.

Il piano punta a trasformare Genova in una città metropolitana, multipolare e integrata - conclude il consulente di Tursi - perché non vogliamo più concentrarci solo sul centro storico». All’elaborazione del documento hanno partecipato 19 gruppi con 48 persone tra urbanisti, tecnici, architetti, ingegneri, e ambientalisti comunali.

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