«Pianoforte proibito nelle funzioni religiose»

Caro Dottor Lussana, la ringrazio per l'attenzione che il Suo Giornale rivolge agli argomenti di carattere religioso ed alle manifestazioni della Fede in Liguria, che come vedo dagli appunti del signor E.O. suscita interesse nei lettori. Rispondo al Vostro gentile lettore sui punti da lui rimarcati: a) che la messa cd.

tridentina sia ispirata ad un senso di umiltà è un'osservazione corretta, salvo il fatto che nel Vostro redazionale non si parla di «festa delle rose», ma di «domenica delle rose», definizione accettata della IV di Quaresima; b) nella nota redazionale del digiuno non è fatta menzione e comunque va notato che questa pratica ha subito non poche variazioni dal medioevo, quando erano aboliti anche i latticini e le uova, ad oggi, dove è prescritta l'astinenza dalle carni unicamente i venerdì e vi sono solo due giorni di digiuno, il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo; certamente l'uso di festeggiamenti mondani di «mezza quaresima» è lontano dalla spirito della ricorrenza; c) l'atto del dono della rosa d'oro era senz'altro politico, ma in quei tempi la fede era la base della convivenza civile ed era normale «premiare» i principi che maggiormente si erano distinti; d) sulla simbologia della rosa si può senz'altro discutere, però nel contesto di quella cerimonia non pare fuori luogo l'associazione al Cristo; e) il Concilio di Tours si tenne dal 16 al 22 marzo 1096 nella chiesa del monastero di San Martino sotto la presidenza di papa Urbano II (1088-1099); g) San Pio X non proibì genericamente gli strumenti diversi dall'organo, ma solo l’uso del pianoforte, come pure quello degli strumenti fragorosi o leggeri, quali sono il tamburo, la grancassa, i piatti, i campanelli e simili e il cosiddetto «stile teatrale», che andava di moda nell'Ottocento. Francesco Durante fu compositore principalmente di musica sacra e sembra soddisfare appieno le indicazioni del Santo Pontefice.

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