Piccoli gourmet crescono Con genitori più informati

«Mamma, mi prendi le patatine?». «Papà, mi compri le cicche?».
Chi ha i figli, lo sa benissimo. Ogni giorno, innumerevoli volte, siamo costretti a rifilare una serie di «no» ai nostri figli, nonostante la loro straordinaria capacità di ripetere la domanda all'infinito, sperando, prima o poi, di farci cedere per sfinimento.
Lo facciamo per il loro benessere, perché una corretta alimentazione è basilare per la buona crescita dei nostri eredi. Eppure, i dubbi sono sempre tanti perché quando si tratta di preparare il cibo ai nostri figli si ha sempre la paura di mancare in qualcosa.
Gli ho dato la giusta quantità di proteine? E di carboidrati? Per non parlare di vitamine. Anche perché non è che loro mangino tutto. Vogliamo parlare della verdura? Vi guarderanno schifati come se gli aveste proposto pane raffermo. Non sentitevi soli, però. Ogni genitore si barcamena, ogni giorno, in questo percorso di guerra che è il menu per i bambini.
Tanto da leggere avidamente ogni consiglio o articolo riguardante l'argomento. Come quelli della specialista, la dottoressa Cinzia D'Alessandro, coordinatrice del Giardino di Bez, La Locomotiva di Momo, e soprattutto dei nidi e scuola d'infanzia Clorofilla (se siete interessati, il 19 settembre ci sarà un open day presso la sede milanese di via Cesare da Sesto) per piccoli gourmet dove l'alimentazione è particolarmente curata e si avvale di cibi biologici a filiera corta con tanto di vetrata per rendere visibile la preparazione del cibo.
Una specialista, insomma, del settore che ha anche organizzato di recente un convegno, a Milano, dal titolo emblematico: «I bambini e il cibo. L'alimentazione come fonte di relazioni, scoperte e piaceri» dimostrando, tra l'altro, come fin dai piccolissimi il buon cibo sia una risorsa fondamentale per la crescita di bimbi e bimbe.
Attraverso l'intervento di vari esperti si è cercato di rispondere a tanti quesiti che mettono ansia ad ogni genitore.
Per esempio, cosa fare quando quello che proponiamo non viene mangiato? Il consiglio, secondo la dottoressa D'Alessandro, è di evitare il piatto unico dai 12 mesi in avanti, proponendo alimenti separati così che tra primo, secondo, contorno e frutta il bambino abbia la possibilità di mangiare comunque sempre qualcosa.
Vietata, dunque, l'alternativa? Nei primi anni di vita meglio offrire tutta la gamma degli alimenti riservando a una età più matura le scelte selettive.
Una cosa interessante è scoprire che i bimbi sanno se quello che volete rifilargli piaccia o meno anche a voi. Non meravigliatevi, dunque, se a casa non mangeranno quello che invece prendono regolarmente all'asilo o a scuola: la “colpa” è vostra. Insomma, non si finisce mai di imparare.
Del resto, le cifre sono impressionanti. Da un indagine dell'Asl di Milano dal titolo “Okkio alla Salute 2010” (fonte: sito Asl Milano - dottoressa Silvana Mazza) si apprende che il 23,2 per cento in età 6-17 anni è in sovrappeso e il 12per cento in condizioni di obesità (con percentuali più alte nelle regioni Centro-Sud). Non solo: l'11 per cento salta del tutto la colazione mentre il 28per cento fa una colazione non adeguata.
Sapete, poi, che l'82 per cento mangia una merenda di metà mattina troppo abbondante? E che solo un bambino su quattro pratica sport per non più di un'ora alla settimana?
Questo perché il 49 per cento dei bambini ha un tv in camera e la guarda per tre o più ore al giorno. La cosa preoccupante, però, è che il 35 per cento dei genitori non percepisce che il proprio figlio è in sovrappeso.
Oggi come non mai, una sana educazione alimentare non è solo finalizzata alla soddisfazione del palato o ad ampliare la conoscenza dei sapori.


Oltre a comprendere l'importanza della convivialità e del rito del pasto, esistono alcune linee guida, definite prudenziali, per la selezione dei cibi e la prevenzioni di malattie che gli adulti dovrebbero rispettare e soprattutto trasferire ai più piccoli. Bisogna aggiornarsi continuamente perché il cibo è anche uno dei linguaggi dei bambini e, proprio per questo, servono degli interlocutori attenti e preparati.

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