Politica estera

Filorusso e filocinese. E l’Occidente scarica Lula

L’ex idolo resta senza amici. Lavrov a Brasilia paragona i media Usa e Ue a Goebbels

Filorusso e filocinese. E l’Occidente scarica Lula

Non ha pace Luiz Inácio Lula da Silva. In dieci giorni prima sono usciti i numeri che dimostrano che nei suoi primi 100 giorni ha disboscato il 50% in più di Amazzonia e Cerrado di Jair Bolsonaro. Poi si è guadagnato il soprannome di ChamberLula nel suo tentativo megalomane di trasformarsi nel paggio della pace mondiale in versione di novello Chamberlain, schierandosi apertamente con Cina e Russia. Come reazione il dipartimento di Stato statunitense che pure con Biden alla Casa Bianca lo ha appoggiato in ogni modo, lo ha accusato di «ripetere la propaganda di Russia e Cina», avendo detto almeno in tre occasioni, una delle quali alla tv di stato di Pechino, che «sono gli Usa e l’Ue che dovrebbero smetterla di fomentare la guerra». Ma anche perché non ha smentito il cancelliere di Putin, Sergei Lavrov, che ha ripetuto durante la sua visita di tre giorni fa che «Brasile e Russia condividono la stessa visione», sia del mondo che ; per «la pace a favore dei poveri».

A poco è servito il comunicato scritto da qualche diplomatico dell’Itamaraty che Lula ha recitato durante la visita del presidente rumeno Klaus Iohannis. «Condanno la violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina», ha detto, tirando in ballo il nuovo mondo multipolare e le nazioni più povere del pianeta senza neanche citare la Russia. Parole che nulla hanno a che vedere con il tono di Iohannis. Il presidente rumeIllre no, che a pranzo gli ha chiarito che «la Russia è l’aggressore e l’Ucraina deve ricevere il sostegno». Non bastasse, l’altroieri è venuto fuori che non solo Lavrov è stato accolto a Brasilia con il tappeto ros • so, ma è stato addirittura invitato a tenere una master class nella scuola di formazione diplomatica, l’Istituto Rio Branco, poco prima dell’incontro con Lula. Inoltre Lavrov ha «informato» in uno splendido inglese i diplomatici brasiliani che «l’informazione dell’Europa occidentale sull’Ucraina è la stessa usata dal ministro della Propaganda nazista, Joseph Goebbels».

Un altro furto colpo alla credibilità e alle aspirazioni globali di Lula è un video trasmesso ieri dalla Cnn Brasil in cui si vede il generale Gonçalves Dias, responsabile della sicurezza di Lula durante le elezioni del 2022 e da lui nominato a capo dell’Ufficio Sicurezza Istituzionale della Presidenza della Repubblica, il GSI, che l’8 gennaio scorso non solo era con i vandali che invasero i palazzi del potere di Brasilia ma sembra addirittura che li orienti mentre depredano il palazzo presidenziale di Planalto.

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