«L avoro perché la forza politica più votata sia Forza Italia, e non ho dubbi di riuscirci, con ampio margine». In un'intervista pubblicata ieri da Tiscalinews Silvio Berlusconi ha ampliato e chiarito i temi sviluppati venerdì scorso a In Onda ribadendo che «il partito del centrodestra che prenderà più voti sarà quello che proporrà al Capo dello Stato il nome del premier». Il Cavaliere ha precisato che la scommessa di riportare Forza Italia «almeno al 30%» attraverso «un ampio rinnovamento» non preclude il rispetto nei confronti di «coloro che hanno lavorato con lealtà in questi cinque anni». Come rimarca il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, «il no a nuovi Nazareni e la leadership aperta saranno fondamentali per la vittoria».
Il raggiungimento di questo obiettivo passa attraverso un nuovo confronto sulla legge elettorale al quale Berlusconi ha richiamato le altre forze parlamentari, Pd in primis. «Avevamo raggiunto un accordo sul modello proporzionale tedesco, che garantiva ai partiti un numero di parlamentari uguale alla percentuale dei voti ottenuti», ha dichiarato aggiungendo che «sarebbe incredibile che le forze politiche responsabili non ripartissero da lì» perché «un incidente parlamentare assolutamente rimediabile» (il voto delle minoranze linguistiche) non «dovrebbe mettere in discussione una buona legge che tutti avevano approvato in commissione».
Il centrodestra, però, può essere influente sul tema se e solo se rafforza i propri ranghi. «Se nascerà, come mi pare ci siano le condizioni, un nuovo soggetto di centro in Parlamento, alleato con noi, credo che questo sia un fatto positivo, se non altro perché riporta alle Camere, in questa ultima fase della legislatura, un po' di coerenza con le scelte degli elettori nel 2013, che non diedero alcuna maggioranza alla sinistra». La tattica, per ora, prevede un flusso «controllato» di rientri di parlamentari transfughi (ieri è tornato ufficialmente in Fi l'ex sottosegretario Cassano) anche attraverso la creazione di movimenti ad hoc come la Federazione della Libertà di Gaetano Quagliariello al Senato o come quello che si appresta a creare l'ex ministro Enrico Costa. «Bisogna organizzarsi in modo da non creare confusione e affrontare al meglio questa ultima parte di legislatura», spiega il capogruppo azzurro a Palazzo Madama, Paolo Romani. «La chiave è la capacità di attrarre del presidente Berlusconi al di là dei metodi con cui si allargherà il centrodestra», gli fa eco l'omologo di Montecitorio, Renato Brunetta. Non si guarda solo allo sfaldamento degli alfaniani di Ap, ma si registra pure l'interessamento di parlamentari eletti con Monti.
Berlusconi nell'intervista a Tiscalinews ha evidenziato come, nonostante il Pd abbia «fortissime responsabilità» per l'emergenza, abbia «messo a disposizione del governo, come è giusto fare di fronte a una simile tragedia, la nostra esperienza e la nostra competenza». Alla manifestazione di buona volontà non è corrisposta altrettanta concretezza.
«Ci sono stati incontri e manifestazioni di disponibilità, ma mi pare che non si sia andati oltre», ha chiosato insistendo anche su flat tax, no tax area fino a 12mila euro e reddito di dignità come «imposta negativa» per chi guadagna meno di quella cifra. Berlusconi trascorre il week end a Villa Certosa. Ieri, dopo le tante telefonate di complimenti per l'intervista tv, si è concesso una passeggiata a sorpresa sul Lungomare di Golfo Aranci.
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