Roma Massacrata di botte e lasciata agonizzante a terra. È stata trovata sul pavimento della camera da letto, in una palazzina nel cuore di Tolfa, Civitavecchia, Diva Compagnucci, 91 anni, insegnante in pensione. Fermato un giovane del posto, Sergio Malai, 20 anni di origini albanesi, figlio della badante dell'anziana e da anni residente nel piccolo comune laziale.
Sono le 21.30 di venerdì quando le due figlie dell'anziana, aprendo la porta dell'appartamento in Corso Italia 65, trovano la donna in un lago di sangue. Immediato l'intervento del 118 ma, nonostante il tentativo dei medici di rianimarla, per l'anziana non c'è più nulla da fare.
Le figlie, che vivono in due appartamenti della stessa palazzina, una in quello superiore, l'altra in quello inferiore, non sentendola da ore decidono di andare a dare un'occhiata. Una volta dentro si rendono conto di ciò che è accaduto: cassetti a terra, le ante dell'armadio aperte e i vestiti gettati ovunque. Tutta la stanza è completamente a soqquadro. La poveretta è immersa in una lago di sangue, la testa massacrata di colpi.
Una rapina finita male? Sul posto i carabinieri della stazione locale e il nucleo radiomobile del comune portuale. In serata viene interrogata a lungo la badante, l'ultima persona a vedere la Compagnucci ancora in vita.
«I sospetti si concentrano su persone note alla vittima - spiegano gli inquirenti - parenti o conoscenti che godono della sua fiducia». La porta dell'appartamento, del resto, non presenta alcun segno di effrazione, scasso. Segno che l'assassino o gli assassini si sarebbero fatti aprire dalla padrona di casa. Interrogate decine di persone per tutta la notte, ieri mattina viene portato in caserma, a Civitavecchia, il sospetto numero uno. Un ventenne del posto, albanese, con il vizio di «alzare il gomito».
Secondo una prima ricostruzione l'uomo, completamente ubriaco, suona alla porta di Diva. Sa che a quell'ora la badante è già andata via e i familiari ancora non sono rientrati dal lavoro.
Chiede soldi, la pensionata si ribella. Lui la picchia e la getta violentemente a terra. Una furia, tanto da fratturarle il cranio. Una rapida occhiata fra la biancheria in cerca di soldi e gioielli, poi la fuga. Fino a ieri.
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