«In Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti». Una dicotomia che Ennio Flaiano stigmatizzava con il consueto sarcasmo. A 74 anni di distanza dalla fine del fascismo questa dicotomia torna al centro del dibattito politico grazie all'approdo nell'aula di Montecitorio della legge del dem Emanuele Fiano. Provvedimento che introduce il reato di propaganda del regime fascista e neonazista e che ha provocato un feroce scontro tra Pd e M5s che in Commissione Affari Costituzionali ha dato parere negativo al testo definendolo «liberticida». Accusa che ha scatenato la reazione dell'ex premier Matteo Renzi, subito diffusa sui social: «Liberticida era il fascismo non la legge sull'apologia del fascismo. Bisogna dirlo al M5s: era il fascismo liberticida. Almeno la storia!»
Il dibattito potrebbe apparire surreale visto che nel nostro paese dal 1952 è in vigore la Legge Scelba che punisce specificamente la propaganda e l'apologia del fascismo e che a questa si affianca nel '93 la legge Mancino che punisce qualsiasi forma di propaganda legata all'odio razziale, etnico o religioso. Ma l'articolo unico della proposta di Fiano si è reso necessario, come ha spiegato il suo primo firmatario, soprattutto per bloccare la propaganda ed il merchandising che passa attraverso i social network, fenomeno recente che richiede l'aggiornamento delle norme. Infatti la norma prevede come aggravante del delitto la propaganda del regime fascista e nazifascista commessa con strumenti telematici o informatici. Aggravante che riguarda i siti internet con contenuti di propaganda delle ideologie fasciste e nazifasciste e anche il merchandising online dei gadget e degli altri beni riferiti all'ideologia fascista e nazista.
Ma i grillini alzano le barricate. Per M5s il testo sanziona ingiustamente «condotte meramente elogiative che, pur non essendo volte alla riorganizzazione del disciolto partito fascista, siano chiara espressione della retorica di tale regime, o di quello nazionalsocialista tedesco». Per questo motivo nel parere contrario dato in commissione i grillini definiscono il provvedimento «liberticida». Per Vittorio Ferraresi, M5s e relatore di minoranza, provocherebbe addirittura la chiusura delle aree costruite in epoca fascista. «Questa proposta maldestra è scritta talmente male da non distinguere fra prodotti propagandistici e prodotti storico-artistici - attacca il grillino - Il paradosso è che potremmo vedere chiuso il Foro Italico o l'intero quartiere Eur». Fiano ha replicato in aula alle accuse di liberticidio ricordando che «liberticida è l'ideologia della quale noi vogliamo evitare l'esaltazione e la propaganda».
Critico anche il capogruppo alla Camera di Forza Italia, Renato Brunetta, che chiede: «Perché non introdurre nella legge Fiano anche l'apologia di comunismo visto che la storia va letta a 360 gradi, non in un'unica direzione».
E il capogruppo di Fratelli d'Italia Fabio Rampelli, si dice strabiliato nel notare che «proprio alla vigilia della pubblicazione del libro di Renzi L'Italia va avanti il Pd alzi la canizza su una pericolosissima minaccia che si aggira per l'Europa. No, non è il terrorismo islamico, non è l'immigrazione. È il fascismo».E Matteo Salvini, leader della Lega twitta: «Isis, invasione e il Pd che fa? Vuole mettere in galera chi vende accendino con la faccia di Mussolini».
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