Arcuri: "La battaglia contro il virus non è ancora vinta"

Il commissario straordinario per l’emergenza spiega che nelle prossime 48 ore saranno distribuite ulteriori mascherine all’ordine dei medici: "Teniamo duro"

Arcuri: "La battaglia contro il virus non è ancora vinta"

La guerra non è ancora vinta e bisogna tenere duro."Abbiamo distribuito a ieri sera 1.679 ventilatori alle regioni. Cinque giorni fa erano 1.280. Oggi ne distribuiremo altri 133 nelle prossime ore". A parlare è il commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, in un punto stampa alla protezione civile. Il commissario per l’emergenza coronavirus ha reso noto che sono 51,8 milioni i Dpi (Dispositivi di protezione individuale) inviati alle regioni. Erano 40,6 milioni lunedì scorso, in pochi giorni è stato raggiunto un traguardo importante.

"Le mascherine arrivano a destinazione in quantità sufficiente e in tempi ragionevoli", chiarisce driblando malintesi e polemiche. Ringrazia l’impegno della protezione civile e del ministero della Difesa che "con senso di dedizione ci supportano in questa impresa straordinaria". Annuncia poi l’avvio di una produzione di mascherine in tre carceri italiane. "Parte un progetto, per il quale ringrazio anche il ministro Bonafede, che vedrà 8 impianti automatizzati che nell’arco di 15 giorni consentiranno di produrre 400mila protezioni al giorno. Queste potranno progressivamente aumentare, presso gli istituti di prevenzione di Milano Bollate, Salerno e Rebibbia. Il ciclo produttivo comprenderà anche la ricezione e la preparazione del tessuto, nonché lo stoccaggio e la sanificazione delle mascherine", spiega.

"Contiamo nelle prossime 48 ore di distribuire le mascherine Ffp2 all’ordine dei medici. Siamo in fase di distribuzione. Oggi ne abbiamo in distribuzione 620mila per i medici che ringrazio ancora per la pazienza e il sacrifico che fanno, più di ognuno di noi. La distribuzione di concluderà tra questa sera e lunedì mattina". "Il nostro obiettivo è arrivare a una produzione nazionale di mascherine chirurgiche e non, con investimenti complessivi per 13,6 milioni".

Si concentra su un punto oggetto di disputa nei giorni scorsi. Perché si ritiene che i tempi di certificazione siano troppo lunghi? "Semplicemente c’è bisogno di superare alcuni test svolti in numerosi laboratori e solo dopo verificati dall’Iss. A oggi il 33% delle migliaia di richieste ha ricevuto parere non favorevole, il 35% favorevole solo a produzione, solo il 31% delle richieste sono ancora in lavorazione". "Quanto alle mascherine ffp2 e ffp3, "che proteggono l’utilizzatore da contaminazioni esterne", l’obiettivo è produrle "ma per adesso ci vogliamo garantire almeno la produzione delle mascherine chirurgiche, ffp2 e ffp3 hanno un processo di produzione più complesso".

Poi spiega l’importanza di rispettare le misure di emergenza. "Vogliamo anticipare la non auspicata propagazione del virus nelle regioni del Sud che sono progressivamente dotate degli strumenti necessari per il contrasto all’epidemia in una dimensione rilevante. Le rivendicazioni legittime vanno riducendosi, sono convinto che presto scompariranno". Fa sapere che i posti letto in terapia intensiva in Italia erano 5.179 all’inizio, sono diventati 9.284, cioè il 79% in più. Quelli nei reparti infettiva e pneumologia che erano 6.198 ora sono 34.320, oltre 4 volte di più. "Stiamo facendo uno sforzo gigantesco", dice Arcuri. "Abbiamo distribuito 72,3 milioni di apparecchiature e dispositivi, 5 giorni fa erano 48,8 milioni. In 5 giorni abbiamo distribuito il 48% di questi indispensabili strumenti", aggiunge.

"La nostra battaglia contro questo nemico sconosciuto e invisibile prosegue senza sosta, ma evitiamo di cominciare a pensare che stiamo vincendo, che stiamo per avere il sopravvento. Gli indicatori dicono solo che stiamo cominciando a contenerne la portata, ma la sua dimensione e la sua diffusione, seppure non uniforme territorialmente, è ancora rilevante".

Non è, quindi, il momento di pensare alla normalizzazione e ai calendari, continuiamo come fatto finora. Ognuno deve fare la sua parte con lo stesso civismo che abbiamo dimostrato di avere. "Dobbiamo fare di tutto per evitare che i sacrifici di tutti noi vengano vanificati".

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