"Azzurri fondamentali. Non ci saranno campagne acquisti"

Il capogruppo leghista: "Fi si riorganizzerà. Berlusconi è stato il collante dell'alleanza"

"Azzurri fondamentali. Non ci saranno campagne acquisti"
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Onorevole Riccardo Molinari, capogruppo della Lega a Montecitorio, esiste davvero l'imperativo «salviamo Forza Italia» tra gli alleati?

«Si deve cercare di mantenere la coalizione così com'è. Con i tre partiti principali (Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia) che hanno storie, valori e idee differenti pur in una cornice comune. Senza le campagne acquisti ventilate da alcuni giornali».

E Forza Italia rimarrà così com'è?

«Forse avrà bisogno di riorganizzarsi al suo interno. Decideranno loro come farlo. Ma il partito fondato da Berlusconi resta una componente fondamentale della coalizione».

Berlusconi quasi trent'anni fa intuì la necessità di aggregare il centrodestra. E per tutto questo tempo ne è stato il collante. Ora cosa cambia?

«Il leader di Forza Italia è stato certamente il collante di questa alleanza visto che ha avuto l'intuizione di unire forze che partivano da posizioni politiche quasi contrastanti (penso al rapporto tra la Lega e il Movimento sociale). È riuscito a fare un'operazione molto complessa ma vincente. Certamente era una figura, la sua, capace di dare una cornice di valori nei quali il centrodestra tutto si riconosce».

Quali sono?

«Sono i valori liberali, garantisti, di vicinanza al mondo del lavoro, contro la burocratizzazione del Paese, contro le derive estremiste e ideologiche. Il leader azzurro ha dato vita a un perimetro valoriale che terrà in piedi il centrodestra anche se lui fisicamente non c'è più».

A proposito della sua eredità, da più parti si sussurra che il bipolarismo abbia fatto il suo tempo.

«Del proporzionale puro ne parla la sinistra e ne parlano i 5S. Non ne parla il centrodestra. Anche recentemente abbiamo difeso l'attuale legge elettorale che incentiva il formarsi delle coalizioni. Questa spinta proporzionalista non ci spaventa. Questi tentativi arrivano dalla sinistra, oggi divisa e senza punti di contatto. Oltretutto uno dei punti di contatto principali era l'antiberlusconismo. Spingono sul proporzionale perché non sono in grado di aggregare su valori comuni come facciamo noi».

Chi è l'erede di Berlusconi?

«Per tutto quello che ha fatto Berlusconi difficilmente potrà avere eredi all'altezza. D'altronde questa maggioranza e questo governo sono figli delle sue intuizioni. E noi abbiamo il dovere di portarle avanti».

Sulle riforme, molte

delle quali suggerite da Berlusconi, andrete avanti?

«Oggi abbiamo già la buona notizia del ddl Nordio. Le riforme vanno sicuramente avanti e non dobbiamo farci intimidire come nel 2008. I numeri ci sono per farle».

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