Brugnaro "affonda" Toninelli Il ministro: "Basta, straparli"

Dopo la collisione sfiorata, il sindaco di Venezia attacca: «Il responsabile è lui». Il prefetto: «Miracolati»

Brugnaro "affonda" Toninelli Il ministro: "Basta, straparli"

A Venezia non «sbandano» solo le navi, ma anche i politici. Ieri dopo che una nave da crociera, la Costa Deliziosa («deliziosa» si fa per dire), ha rischiato di schiantarsi sul molo travolgendo uno yacht, il sindaco della città, Luigi Brugnano, e il ministro delle dei Trasporti, Danilo Toninelli, hanno dato vita a un triste balletto da far venire il mal di mare. Entambi hanno qualcosa - anzi, molto - da farsi perdonare. Lo sanno bene. E allora, eccoli giocare a fare quello che attacca per primo. Per paura di trovarsi nel ruolo scomodo di chi è costretto a difendersi. Il risultato è avvilente: furbetto Brugnano spara sulla croce rossa Toninelli («È lui il responsabile»); la croce rossa Toninelli accende la rirena contro il furbetto Brugnano («Straparla»). In mezzo a questi due ci sono i veneziani, che però pure loro qualche colpa ce l'hanno: per troppo tempo, salvo qualche sporadica eccezione, hanno interpretato il ruolo delle tre scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano. E invece con le Grandi navi che entravano direttamente in piazza San Marco da vedere, sentire e parlare ce n'era a iosa. Ma gli interessi in gioco erano troppo alti, e poi la «giostra» faceva comodo un a tutti. Salvo poi, ipocritamente, atteggiarsi a vittime quando ci scappa l'incidente.

L'altroieri condizioni meteo proibitive (pioggia e vento di burrasca) la Costa Deliziosa ha deciso di salpare come se il cielo brillasse un bel sole, trovandosi subito in difficoltà, con la prua che si è trovata pericolosamente a ridosso della banchina dove era ormeggiato uno yacht: tragicomica la scena con l'equipaggio di quest'ultima imbarcazione che se l'è data a gambe mentre i passeggeri della nave da crociera erano terrorizzati. Anche se poi tutto si è risolto per il meglio, la procura ha deciso comunque di istruire un'inchiesta. Le immagini della nave che sbanda tra i flutti hanno fatto il giro del mondo. Per Venezia e l'Italia l'ennesima figuraccia. E il giorno dopo si è proseguito con le figuracce grazie alla coppia Brugnano-Toninelli.

«La responsabilità maggiore di quanto è accaduto domenica e di quello che potrà accadere in futuro è di chi non ha deciso in questi mesi, cioè il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, che ha poteri funzionali sull'intera filiera portuale, dalla Capitaneria di Porto alla Guardia Costiera, dal Provveditorato alle Opere Pubbliche all'Autorità di sistema portuale», ha sparato il sindaco di Venezia. Con tanto di colpo di grazia finale: «Basta con le navi a San Marco, il ministro Toninelli smetta di bloccare la soluzione alternativa già decisa in Comitatone (può essere mai autorevole un organismo con un nome così? ndr) 20 mesi fa. Il tempo dell'attesa è finito. Siamo molto arrabbiati. Basta con le navi a San Marco. Il ministro Toninelli venga al più presto a riferire alle istituzioni cittadine gli esiti dell'ennesima ispezione che ha ordinato. Spero sia l'occasione nella quale, finalmente, dopo un anno di attesa, si sieda al tavolo con umiltà e senza preconcetti ideologici e politici».

Ma Toninelli non ci sta a farsi gettare l'àncora sulla testa, e risponde stizzito: «Brugnaro come al solito straparla. Dopo anni di inerzia anche da parte di quelli della sua area politica, siamo vicini a una soluzione seria per mettere fuori le grandi navi da Venezia. Marghera è opzione scellerata per sicurezza e ambiente».

Il prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, non nasconde il rischio che la città possa non essere «graziata» in futuro per la terza volta: «Siamo

stati avvertiti già due volte, ci è andata bene una volta (il riferimento è all'altro incidente del 2 giugno, nave contro molo, 4 feriti ndr), ci è andata bene la seconda, non dobbiamo sfiorare la tragedia la terza volta».

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