Cronache

Cade pure la balla sugli Ogm

Cade pure la balla sugli Ogm

Nuovo contrordine, compagni: tale Mark Lynas, uno dei pionieri della lotta contro l'uso in agricoltura degli organismi geneticamente migliorati (Ogm) ci ha ripensato, e ha scoperto che aveva torto quando combatteva gli Ogm. Ma se gli scienziati ci dicono che gli Ogm in agricoltura farebbero un gran bene all'umanità, perché dobbiamo creder loro quando ci dicono del riscaldamento globale indotto dalle attività umane?

Sul clima del pianeta l'effetto dell'uomo è zero. D'altra parte, proprio un amico di Lynas tale professor Michael Grubb lo scorso anno aveva dato l'altro contrordine: «rammentate il global warming per cui v'ho tanto allarmato per anni? esordì Grubb Ho cambiato idea. L'uomo col clima non ci azzecca». Perfino noi, che siamo menti semplici, ci eravamo arrivati. Almeno vent'anni fa, noi. Comunque, meglio tardi che mai.

Ma di balle ce ne hanno raccontate su tutto il fronte ambientalista: sulla produzione d'energia elettrica da nucleare, segnata come cosa infernale; sull'energia solare, salutata come il paradiso; sull'auto elettrica, sulla raccolta differenziata, sull'inquinamento atmosferico, sulle polveri sottili, sugli ossidi d'azoto. Balle dopo balle, all'infinito senza sosta e senza pudore.

Se si esclude la fragolina di bosco, tutta la nostra agricoltura è geneticamente modificata, poveri cocchi. Ed è stata modificata per secoli, con interventi violenti sul patrimonio genetico del vegetale: con incroci, con innesti, con agenti fisici e chimici. Per millenni l'uomo ha sparato con la mitragliatrice contro il Dna di frutta e verdura, per giunta senza avere idea di cosa stesse facendo, ma restando soddisfatto di ottenere un successo ogni cento tentativi d'insuccesso. Con l'ingegneria genetica abbiamo la possibilità di deporre i mitra e usare il bisturi, e intervenire solo su due o tre geni, per giunta in modo consapevole. I biotecnologi avevano saputo produrre un riso ricco di un precursore della vitamina A, carente nella nutrizione di mezzo miliardo di poveri che si nutrono solo di riso. Migliaia di loro bambini sono condannati alla cecità. Una condanna diventata esecutiva grazie agli ambientalisti.

La più grande iattura dell'umanità.

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