In calo casi (12.545) e positività (9,6%)

In Lombardia Zona rossa solo 133,7 contagi ogni 100mila abitanti

In calo casi (12.545) e positività (9,6%)

Una domenica tranquilla sul fronte del Covid, con numeri tutti in calo secondo il bollettino diffuso nel pomeriggio dal ministro della Salute. I nuovi casi sono 12.545, il 9,67 per cento dei 129.728 tamponi molecolari. Un dato che, anche non tenendo conto gli 81.350 tamponi antigenici rapidi che da qualche giorno finiscono nel report, portano al secondo dato più basso del 2021, dopo l'8,99 del 13 gennaio. I contagiati totali dall'inizio dell'emergenza sono 2.381.277, un numero di persone che messi insieme farebbero la seconda città più popolosa d'Italia dopo Roma.

Migliorano anche i dati ospedalieri, pur se di poco. Dei 553.374 positivi attuali, 528.114 sono in isolamento domiciliare, mentre i ricoverati sono 25.260, 44 in meno rispetto a sabato: 22.757 (27 in meno del giorno prima) sono in reparti ordinati mentre 2.503 sono in terapia intensiva, con un calo di 17 unità. Si tratta del dato più basso degli ultimi 73 giorni, dopo i 2.391 ammalati gravi che si contavano il 5 novembre scorso. In calo anche i morti, che ieri sono stati 377, il dato più basso della scorsa settimana. Era dai 361 del 10 gennaio che non se ne contavano meno. Il totale delle croci della Spoon River italiana del Covid è di 82.177, con il record della Lombardia (26.237).

E a proposito di regioni, e di Lombardia, è proprio questa la regione con il maggior numero di nuovi casi registrati ieri: 1.603. Sopra quota mille anche la Sicilia (1.439), l'Emilia-Romagna (1.437), il Veneto (1.369), il Lazio (1.243) e la Campania (1.021). In termini di rapporto tra tamponi positivi rispetto a quelli fatti (sempre tenendo conto solo dei moltecolari) i valori più alti sono della Sicilia (15,83 per cento), della provincia autonoma di Bolzano (14,15) e della Puglia (13,47). Basso invece il dato della Lombardia, con il 7,61 per cento, che conferma come la regione amministrata da Attilio Fontana abbia dati deciamente meno gravi di altre, malgrado sia stata classificata con forse troppa severità tra le «rosse».

Una stranezza confermata anche da un altro indicatore, quello dei contagi degli ultimi sette giorni rispetto a 100mila abitanti. Un dato che noi monitoriamo giorno per giorno, come non fa l'Iss, che è invece in ritardo di versi giorni. Ebbene, a tutto ieri le regioni che si collocavano sopra al tetto di 250 considerato da «cartellino rosso» automatico erano l'arancione Friuli-Venezia Giulia con 375,80 contagi ogni 100mila abitanti, la rossa provincia autonoma di Bolzano (375,49), la gialla provincia autonoma di Trento (262,73) e la rossa Sicilia (259,96).

Sotto quota 250 ma di poco e quindi a rischio ci sono anche il Veneto con 249,76, l'Emilia-Romagna con 248,72 e le Marche con 217,89, tutte e tre regioni classificate attualmente come arancioni. La rossa Lombardia è al tredicesimo posto con 133,71, dietro anche a Puglia (197,68), Lazio (173,43), Umbria (160,54), Molise (154,07) e Piemonte (134,49).

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