Cara Bernardini ti rispondo

Mia cara cognata,

da prima apprezzata prima ancora che amata, posseduta, con l'allegria e la disinvoltura che ti caratterizzano diversamente che da tua sorella minore, non benedetta come te. Come dimenticare? Come cancellare? Ciò che non c'è. Ciò che se è stato è assente e se non è stato neppure potrà mai più essere né passato, né presente e né futuro. Forse. Non vorrei sbagliare dando per cristallizzate situazioni non eterne. Come non lo sei stata, non lo sei e non lo sarai tu, forse. Per non errare. Come sta tuo marito? Francesco. Pediatra. Non vorrei errare. Sai il tempo scorso potrebbe giocare scherzetti alla mia memoria. E allora, rimedio, aspirando di non aggravare la già pesante combine. Come sta Giuseppe, il tuo Giuseppe? Geriatra? Dio che vergogna se ripenso ai tanti momenti. Non nei confronti di tua sorella minore, non nei tuoi confronti, ma nei confronti di lui, sì. Mi consola tuttavia sapere che alla mia durezza selvaggia hai sostituito l'olfatto dei corpi avulso dalla abitudinarietà di abbracci inodori. La famiglia prima di ogni cosa e di tutto e di tutti. Dove, come a te piace immensamente, un uomo è gas. Ora. Adesso. Perché essere ladre non vuol dire altro. Scola l'Amore residuo, non la famiglia. Per il momento. Ora. Appunto. Cosa che consiglio di far in fretta anche a te. Cognata maggiore rispetto alla mia ex. Già. Non più. Per me. Per ora perché non per sempre.

L'amore è la sensazione più bella del mondo. Ma i contorsionismi in cui la donna è tanto abile porta a finire male ogni innocua, all'apparenza, intenzione. E quando si immerge il naso nell'odore del cognato la conseguenza dell'agito risucchia, come in uno scarico, tra urla e litigi, tutti gli affetti in cui si credeva. Meglio per tutti mettere il lucchetto allo scrigno dei desideri. Donna-danno-affanno-malanno, un programma installato di gioco perverso, da cui è meglio stare lontano. Poiché nessuno pensa che un amore possa rovinare una vita o più.

Donatella Passeri

Cara signora, mentre si inebriava col profumo maschio di suo cognato, non le veniva mai in mente quella poveretta ignara (o forse per nulla) di sua sorella? Non è per caso che a intrigarla tanto fosse proprio «l'aroma di impegnato»? Certe donne, come terreno di caccia, concepiscono soltanto gli uomini delle altre. Chissà perchè. Forse perchè prefiriscono qualcosa di collaudato o perché si fidano maggiormante della capacità di scelta altrui più che delle proprie. O forse è proprio la sensazione del furto ad eccitare, del prendersi ciò che non è loro. Specie forse, se la vittima della sottrazione indebita è una sorella della quale magari si è state gelose tutta la vita. Beh, cara signora, io la vorrei tanto come avvocato in caso di divorzio, ma non la vorrei mai come sorella e causa di divorzio.

Camilla Riva

Ma io mi domando e dico: tanta atavica passione, tanto trionfo dei sensi, tanti amplessi voraci «come se non ci fosse un domani», non sarebbero stati degni di miglior causa? Che ne so, un'avventura con l'idraulico, con il maestro di tennis, perfino con l'ex compagno di scuola analfabeta di qualche suo ex... Proprio col cognato? Che solo lei, come nel suo intimo saprà, ha reso cowboy. Perché per sua sorella sarà soltanto il marito noioso che non abbassa la tavoletta, a tavola mugugna e tra le lenzuola si addormenta: un marito come tutti gli altri, quindi. Solo la sua fantasia e il suo bisogno di inventarsi una trasgressione sono stati in grado di trasformare un uomo normalissimo in un maschio da far west con aurei speroni e incolmabili appetiti. E allora mi chiedo: perchè non andarsi a cercare un cowboy vero?

Gherardo Fusco

So che è lei la maestra dei consigli ma per una volta ne accetti uno: si tenga a debita distanza dalla «materia» signora Bernardini. La prego. Io ho commesso il suo stesso errore tanti anni fa.

E oggi non ho più una sorella (non mi parla dal giorno in cui scoprì tutto), una famiglia (si schierarono giustamente dalla sua parte) e neppure nessun incanto per l'uomo che, ai tempi, non potevo accettare non fosse mio.

Paola Cravera

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