Caro-benzina, Francia in tilt per i «gilet gialli» Blocchi e scontri Una vittima

Paese in ginocchio per la protesta contro la stangata sul pieno. Interviene la polizia. Gran parte dei 227 feriti causata da chi forzava le barriere

Francesco De Remigis

Parigi 'altra zona bloccata, è salito sul marciapiede. Subito arrestato. «Abbiamo chiesto ai manifestanti di prendere tutte le misure di prevenzione e sicurezza. Il diritto a manifestare è essenziale in questo Paese, bisogna proteggerlo, ma anche fare in modo che un'organizzazione minima delle manifestazioni eviti questi drammi», prova a mediare il ministro. Anche a Grasse, nel Sud, un automobilista ha tentato di forzare uno sbarramento a una rotatoria investendo un poliziotto, «leggermente ferito». Sulla base di queste notizie, che giungevano frammentarie, Castaner è stato costretto a prendere atto del movimentismo «reale, anche se irrazionale».

A metà mattina, è lui a parlare di «livello d'allerta massimo». Dispone interventi. Ma spalmare operazioni dissuasive in duemila angoli diversi del Paese appare subito più complicato del previsto. Da Nantes alle porte dell'Eliseo, da Bordeaux a Marsiglia è impossibile individuare un interlocutore. E fuori città va anche peggio. Difficile calmare gli animi. Per ridimensionare la portata dell'onda gialla, arrivano i gas lacrimogeni anche a poche centinaia di metri dal traforo del Monte Bianco, tra la Francia e l'Italia, dove si erano concentrate alcune decine di manifestanti che impedivano l'accesso, al punto da rendere necessario il blocco per i tir diretti verso il tunnel, nelle aree di Pollein (Aosta) e di Passy.

Solo cento raduni annunciati, invece sono stati più di duemila. La paralisi di molte arterie stradali è stata l'inevitabile conseguenza. Perfino la squadra di calcio degli U19 di Pertuis (Vaucluse) è stata attaccata al casello di Bollène. Al rientro da una trasferta, hanno provato a passare ma sono stati «bloccati». L'episodio più grave resta quello di Pont-de Beauvoisin, nell'Isère, in Savoia, dove una manifestante sulla cinquantina è stata investita da una donna che cercava di portare la figlia in ospedale. L'automobilista, presa dal panico quando una cinquantina di «gilet gialli» hanno iniziato a battere sulla sua auto, ha premuto l'acceleratore e ha centrato in pieno la donna in prima linea nel blocco, uccidendola nell'impatto. Anche questa, come altre «operazioni-lumaca», non era stata comunicata alla prefettura.

A Parigi, per esempio, diverse centinaia di gilet hanno bloccato parte degli Champs Elysées intonando la Marsigliese, l'inno nazionale francese. La situazione si è fatta più tesa quando, intorno alle 16,30, il numero è cresciuto. La prefettura dirà 1.200 manifestanti diretti verso l'Assemblea nazionale e il ministero dell'Interno. Voci di black bloc infiltrati, di fatto smentite poi dalle stesse autorità, hanno alzato l'allerta. Uno dei cortei si dirigeva verso il vicino palazzo dell'Eliseo, residenza del presidente Emmanuel Macron. La polizia blocca il percorso. Sui social si rincorrevano notizie di incidenti in ogni parte del Paese: 117 fermati, 73 arresti dirà il ministero dell'Interno a tarda sera.

Ma non è ancora finita: a Dinan, in Bretagna, i «gilet gialli» postano foto su Twitter spiegando che andranno avanti a oltranza. A Fulgères, non troppo distante, il blocco continua nelle stazioni di servizio della città. Oggi il caos potrebbe riprendere in molte altre zone, ma in che forma nessuno lo sa.

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