Il Cavaliere abbraccia Salvini per frenare il suo populismo

Il presidente di Forza Italia riceve l'appoggio del Ppe per l'alleanza con Lega e Fratelli d'Italia alle Politiche

Il Cavaliere abbraccia Salvini per frenare il suo populismo

Roma - Silvio Berlusconi appare sempre più protagonista nel nuovo «asse del realismo europeo». La recuperata centralità non si coglie soltanto negli attestati di stima ricevuti prima dal segretario del Ppe Antonio Lopez, poi dal presidente Joseph Daul, ma anche dall'appoggio che la famiglia popolare è pronta a fornirgli in vista delle prossime elezioni politiche, sostenendo l'alleanza con Lega e Fratelli d'Italia.

Il presidente di Forza Italia è convinto che «il popolo non ne può più del Pd e della sinistra» e che sarebbe da irresponsabili «lasciare il Paese in mano ai Cinquestelle». Per questo l'intenzione è di sposare con convinzione il Rosatellum Bis e l'ancoraggio all'alleanza di centrodestra. L'intenzione di appoggiare la legge elettorale il presidente di Forza Italia l'ha ribadita anche in videoconferenza con i capigruppo azzurri. Questa strategia è condivisa dal Ppe che anche in vista delle Europee del 2019 intende combattere il populismo attraverso una strategia inclusiva. Ciò significa unire i popolari con i populisti ogniqualvolta questo sia possibile, adottando la strategia del realismo e facendo proprie le battaglie più ragionevoli, depurandole dagli eccessi. In sostanza quanto avviene da anni in Italia con la coalizione di centrodestra (Berlusconi ha portato da esempio a Daul anche il modello di efficienza rappresentato dalla Regione Lombardia guidata da Roberto Maroni). Ed è quanto avverrà in Germania dove si parla molto di Afd, ma dove le posizioni dei liberali di Christian Lindner sull'immigrazione non sono lontane da quelle della Lega. Daul con Berlusconi ha parlato della possibile costruzione di un asse futuro Germania-Francia-Italia, con un ritorno del nostro Paese nella cabina di regia europea. La citazione della Francia non è casuale. Ciò a cui Daul, Weber e anche Antonio Tajani stanno lavorando è infatti un coinvolgimento sempre maggiore di Emmanuel Macron per portare la sua En Marche - ancora senza una «casa» europea - nella famiglia del Ppe.

Berlusconi dovrà ora decidere come declinare questo rinnovato ancoraggio al Ppe. L'idea di inserire nel simbolo di Forza Italia un riferimento alla famiglia popolare europea circola da tempo. Così come si ragiona sull'allargamento della famiglia, con la nascita di una federazione di centro, la famosa quarta gamba del centrodestra (ieri Scelta Civica ha dato mandato al segretario Enrico Zanetti di lavorare all'aggregazione con partiti che come Forza Italia che si riconoscono nel Ppe).

Naturalmente ora con Salvini si dovrà entrare nel merito. L'incontro potrebbe avvenire non la prossima settimana, ma dal 10 ottobre in poi. Il nome del leader indicato nel simbolo di ciascun partito - previsto dal Rosatellum - potrebbe risolvere un primo problema. Il secondo sarà stabilire la suddivisione dei seggi in base allo storico dei sondaggi. In ogni caso circola ottimismo. E il leader della Lega dalla Puglia lancia segnali favorevoli.

«L'ho detto anche a Berlusconi: uniamoci, lasciamo fuori i poltronari e i traditori alla Alfano e votiamo il prima possibile perché serve un'Italia che torni a correre, a lavorare, a sorridere. La legge elettorale noi la votiamo anche domani e speriamo che Renzi non cambi per l'ennesima volta idea».

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