Roma - L'affare dell'aula consiliare è quello che fa scalpore. Ma i soldi migliori l'impresa criminale di Fabrizio Amore li faceva con un'altra generosa greppia delle casse pubbliche della capitale: quella dell'emergenza abitativa. Si tratta di un altro dei sistemi assistenziali del Campidoglio che, più che risolvere i problemi dei senza casa, sembra disegnato per rispondere alla sete di denaro di chi ha gli amici giusti. Tra questi c'è senz'altro Fabrizio Amore, le cui società, emerge dall'inchiesta della Guardia di finanza, hanno affittato 53 appartamentini (bi-trilocali) in periferia al Comune di Roma, incassando un canone da pieno centro: 2.250 euro al mese. Oltre quattro anni di canone d'oro incassato a 1,4 milioni l'anno. Beffa nella beffa, la società continuava a usare come propri uffici alcuni degli appartamenti che avrebbero dovuto ospitare famiglie disagiate.
E proprio ieri si è scoperto che nell'affare dell'emergenza abitativa pascolava anche un nome eccellente, Riccardo Totti, fratello del bomber della Roma, Francesco. Era già noto che un'immobiliare del «pupone», la Immobiliare Ten, aveva concluso un buon affare nel 2008, affittando al Comune una serie di appartamenti in periferia, a Tor Tre Teste, anche grazie alla commissione del Comune di Roma presieduta da Luca Odevaine, uno dei principali arrestati di Mafia Capitale, quando in Campidoglio c'era Veltroni. Gli Odevaine e i Totti sarebbero legati da una vecchia amicizia.
Ma non è tutto: ieri il Fatto Quotidiano ha svelato che Riccardo Totti, fratello del calciatore e amministratore della Immobiliare Ten, è stato socio di Odevaine in una società immobiliare, la Reluca Srl, schermata attraverso una fiduciaria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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