"Dibba? Non credo sparirà. E anche con Forza Italia potremo collaborare bene"

Il deputato è l'uomo di collegamento tra Grillo e il Colle: "Tra gli azzurri tanti di primo livello"

"Dibba? Non credo sparirà. E anche con Forza Italia potremo collaborare bene"

Contiano di ferro. Ufficiale di collegamento tra Grillo e Mattarella. Giorgio Trizzino, medico e deputato di Palermo, è tra i vincitori del braccio di ferro interno al M5s sull'appoggio al governo Draghi. Il grillino si definisce «moderato» senza farsi problemi. Un'eresia fino a qualche anno fa.

«Il Giornale? E che ho fatto...», risponde ridendo di gusto.

Nulla di male onorevole, volevamo sapere se è contento del risultato di Rousseau.

«Io sono stato un anticipatore di una visione. Che è la visione corretta dal punto di vista di un'apertura mentale. Comunque non vedo spaccature traumatiche all'orizzonte».

Non prevede una scissione?

«Il fatto che ci siano posizioni diverse in un partito è una cosa positiva. Io sono un medico e consiglierei come terapia ai partiti quella di avere opinioni differenti all'interno».

Ma a livello parlamentare potrebbero esserci molte defezioni sulla fiducia a Draghi.

«Confido nel senso di responsabilità dei colleghi del Movimento, che è stato dimostrato in altre occasioni. Credo che Draghi avrà una fiducia ampia anche grazie a noi».

Alessandro Di Battista rimarrà piuttosto isolato allora?

«È uno dei volti storici del Movimento, una voce critica, una voce della coscienza. Non riesco a immaginare una sua sparizione.

Si augura un ripensamento?

«Di Battista possiamo dire che è uno dei fondatori del nostro Movimento, non credo proprio che possa sparire così da un giorno all'altro. Magari avrà un momento di riflessione, avrà bisogno di far sedimentare ciò che è successo. Ma noi dobbiamo dimostrargli di non avere torto».

Anche perché lo stesso Di Battista ha già appoggiato un governo con Renzi in maggioranza.

«All'epoca della formazione del governo giallorosso addirittura io ricordo che Renzi non voleva assolutamente fare quell'esecutivo. Fummo noi, in un certo senso, a cercarlo, ad andarlo a chiamare».

Da Renzi a Berlusconi il passo è breve insomma?

«Prima di tutto ora siamo in una situazione diversa. C'è un'emergenza e bisogna ricostruire. Dobbiamo pensare al Paese, non agli schieramenti politici. E poi in Fi ci sono tanti parlamentari di area moderata che sono veramente di primo livello, con cui si può lavorare bene. Ce ne sono altri invece legati ancora a certe logiche vecchie che dobbiamo superare. In ogni caso dobbiamo archiviare e consegnare alla storia la stagione delle contrapposizioni violente che hanno condizionato la Seconda e la Terza Repubblica».

Del cambiamento di Salvini invece cosa ne pensa?

«Non lo so, ha cambiato idea da un giorno all'altro. Penso che gli italiani sappiano valutare».

Però anche il M5s ha cambiato idea tante volte.

«Nel nostro caso c'è stata una discussione politica. Non posizioni irrevocabili che però poi cambiano dalla sera alla mattina».

Si ma nessun veto sulla Lega?

«Ora dobbiamo dare inizio a una nuova stagione per ricostruire l'Italia. Perciò io sono stato tra i primi ad accogliere e rilanciare l'appello all'unità del presidente Mattarella».

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