E i grillini fanno festa. Ma temono contestazioni

I No Tap sul piede di guerra. Rischio di un flop: prenotato solo un quarto del Circo Massimo

E i grillini fanno festa. Ma  temono contestazioni

Roma La situazione è grave ma non seria, direbbe Ennio Flaiano. I Cinque stelle arrivano al giorno della festa (oggi e domani al Circo Massimo) con la tachicardia, lottando fino all'ultimo per evitare di presentarsi con i colpi di spugna del condono fiscale invisi alla base durante la festa di «Italia 5 Stelle». I bene informati assicurano che è proprio per smorzare i malumori della base che la «manina», colpevole delle correzioni sul Decreto sulla pace fiscale, sia stata denunciata. Che la situazione sia grave (e comunque non seria) lo dimostra la presenza di Davide Casaleggio a Montecitorio ieri. Scortato dal solito Pietro Dettori ha incontrato alcuni parlamentari grillini e Di Maio e i due capigruppo di Camera e Senato. Il confronto era per mettere a punto gli ultimi dettagli sulla kermesse e per rassicurare che Beppe Grillo ci sarà. Era stato proprio il comico genovese a far capire quanto grave fosse la questione del condono. «Non contate sulla mia presenza se non lo sconfessate», avrebbe minacciato. Ecco perché sarà proprio la denuncia della «manina» la vera regista della festa per la quale non sono più attese folle oceaniche. Nella stessa cornice del Circo Massimo nel 2014 la Questura parlò di 150mila persone mentre Grillo dal palco triplicava il numero. Oggi sarebbe un miracolo se ne arrivassero un terzo di 150mila, sussurrano i grillini preoccupati. Tanto che gli spazi delimitati copriranno un quarto dell'area occupata nel 2014, anche se la sindaca di Roma non ha fatto sconti e il Comune incasserà tutti i 36mila euro richiesti.

Che la situazione è grave lo dimostra anche la presenza sul palco di Roberto Fico. Il presidente della Camera questa volta ci sarà. È tra quelli che hanno reagito in maniera più netta contro il condono. Per placare i malumori della base hanno anche approntato un maxischermo per il collegamento via Skype con Alessandro Di Battista. L'idea insomma è di tornare per un fine settimana movimentisti «duri e puri». E non importa se da tempo ormai i grillini sono forza di governo. O meglio importa tanto che, dicono i bene informati, non sono state invitate le vittime del ponte Morandi di Genova. Gli organizzatori non vogliono contestazioni davanti a Casaleggio (che parlerà, insieme con tutti i vertici politici del movimento).

Che la situazione sia grave ma non seria lo dimostra infine il merchandising messo in campo per raccogliere i fondi. Si venderanno a 3 euro i bicchieri con lo slogan preferito di Grillo («Un'idea non è di destra o di sinistra ma buona o cattiva»).

Poi però ci sono le idee non buone o cattive ma necessarie. Come quella di non bloccare i lavori per il Tap (e pare che, pur non invitati, saranno in molti i grillini pugliesi che non mancheranno la festa per fischiare i «traditori» del programma).

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