Cronache

Effetto tappo e siccità: in 4 ore la pioggia di 3 mesi

Meteorologi e geologi d'accordo: «Colpa dei mesi asciutti, ma anche responsabilità dell'uomo»

Effetto tappo e siccità: in 4 ore la pioggia di 3 mesi

Ma com'è possibile? Dinanzi a una Toscana devastata dall'acqua, la domanda viene ripetuta dieci, cento, mille volte. Fra la notte e le prime ore dell'altroieri mattina a Livorno è caduta infatti in 4 ore la quantità di pioggia equivalenti a tre mesi tre mesi. A tentare di dare una risposta è meteorologo Simone Abelli, sentito dall'Huffington Post: «Nell'ambito dell'intensa perturbazione giunta sull'Italia (la numero 3 di settembre), una particolare e tenace convergenza di correnti decisamente umide, proprio in corrispondenza del tratto di mare di fronte alle coste della media-alta Toscana, ha innescato una serie di temporali rigeneranti».

«Si tratta - sottolinea l'esperto - di fenomeni che abbiamo imparato a conoscere in occasione di altre situazioni critiche affrontate sul nostro territorio. Questi temporali hanno scaricato quantitativi di pioggia degni di un'intera stagione nell'arco di poche ore nella ristretta area compresa fra Livorno e Pisa. Da un lato, abbiamo avuto nubifragi insistenti, già di per sé in grado di causare alluvioni lampo, allagamenti, frane e smottamenti. Dall'altro lato, in sinergia con le precipitazioni estreme, abbiamo avuto le correnti dirette dal mare verso la terraferma, che hanno accompagnato l'evento. Proprio queste correnti hanno generato un effetto-tappo nei confronti dei fiumi già ingrossati dagli enormi quantitativi di pioggia. Infatti, mentre i fiumi tentavano di far defluire l'acqua nel mare, i forti venti di direzione contraria, spingendo le onde del mare verso l'interno, hanno ostacolato questo processo: esattamente come fa un tappo. Di conseguenza, non avendo trovato altri sbocchi, l'acqua dei fiumi si è riversata sulle aree adiacenti la foce che sono state, in tal modo, allagate».

«I maggiori danni - conclude l'esperto - sono stati segnalati nella zona meridionale della città. Ancora una volta, nel caso della Toscana ci troviamo di fronte a un evento estremo, l'alluvione, che ha seguito un periodo caratterizzato dalla situazione opposta, ossia la grave siccità».

Dello stesso parere anche i geologi. «In una nazione in cui il 3.2 per cento della popolazione è residente in aree ad elevata pericolosità idraulica, il 10 per cento in aree a media pericolosità e il 15 per cento in aree con scarsa probabilità di alluvioni, è necessaria una svolta per un corretto governodel territorio». Lo dichiara in una nota Fabio Tortorici, presidente della Fondazione centro studi del Consiglio nazionale dei geologi. «La colpa degli eventi disastrosi delle ultime ore - denuncia Tortorici - è la spiccata antropizzazione e cementificazione, che impedisce alle acque piovane di infiltrarsi nel sottosuolo, facendole invece scorrere rovinosamente in superficie. Negli anni '50, il consumo di suolo era pari al 2.7%, oggi si è passati al 7.6%; in altre parole, nel nostro Paese ogni secondo si consumano circa 3 metri quadrati di suolo». E infine: «Un'altra importante concausa del dissesto idrogeologico è il cambiamento climatico.

Da oltre un decennio si verificano fenomeni meteorici tali da concentrare in poche ore quantità di pioggia che mediamente dovrebbe precipitare in tempi molto più lunghi».

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