Fi, Toti vicino all'addio Già pronti i suoi circoli

Il governatore continua ad attaccare il partito E Carfagna replica: «Cambiare, non sfasciare»

Fi, Toti vicino all'addio Già pronti i suoi circoli

Già domani, secondo voci insistenti, Giovanni Toti potrebbe annunciare la nascita della sua associazione. Non un partito, ma poco ci manca. Il governatore della Liguria userà, a quanto sostiene l'AdnKronos, la ribalta di Facebook per annunciare la nascita dei Circoli di «Italia in crescita». Questo il nome del movimento. Un nome, per la verità, già da tempo pronto all'uso perché pensato per la prossima campagna elettorale delle Regionali del 2020. I circoli verranno promossi nel corso di un tour a fine estate. L'ambizione di Toti è di creare dei presidi su tutto il territorio nazionale dove attirare tutti coloro che si considerano - stando alle preoccupazioni del governatore ligure - delusi dall'attuale attività politica di Forza Italia.

E, come se non bastasse, oggi Toti sarà nel Varesotto, alla festa della Lega di Golasecca. Proprio oggi, nella giornata finale della festa, il presidente della Liguria incontrerà tutti i big del Carroccio. E secondo i bene informati sarà l'occasione per Toti di tornare a parlare di alleanze con i vertici della Lega. Che il rischio di una scissione sia sempre più concreto lo si vede anche nella montante preoccupazione di vecchie volpi della politica come Gianfranco Rotondi. Berlusconiano da sempre («ma forzista mai»), il presidente della fondazione Dc lancia un appello all'unità di un partito che deve tutto al suo fondatore. «Che poi magari, se restiamo uniti e tiriamo fuori il coraggio, - commenta Rotondi - riusciamo persino a tornare forti». C'è chi come Francesco Giro, parlamentare azzurro, proietta ansie e preoccupazioni proprio sulla prossima scadenza elettorale ligure. Giro fa elogi sperticati di Toti e stigmatizza l'eventuale diaspora della sua corrente. «Sarebbe una pagina dolorosa - spiega Giro - che dobbiamo scongiurare in tutti i modi. Toti non deve lasciare Forza Italia e Forza Italia non può perdere un amministratore così bravo e valoroso». Che il rischio sia concreto lo dimostra anche quanto lo stesso Toti scrive su Twitter. «Se molti dirigenti di Forza Italia mettessero un decimo dell'impegno che mettono nel diffondere veleni ai giornali pur di salvare la poltrona per cambiare qualcosa avremmo già da tempo un centrodestra migliore».

Una sorta di redde rationem potrebbe consumarsi già giovedì prossimo. Per il Primo agosto infatti è in programma il secondo «tavolo» dove i vertici del partito torneranno a parlare di regole e di congresso. Toti sta continuando a dire ai suoi che in quell'occasione sarà un «prendere o lasciare». Avrà di fronte la sua omologa (come coordinatore) Mara Carfagna, il vicepresidente del partito Antonio Tajani, e le due capogruppo di Camera e Senato, Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini. Dalla riunione dovrebbe uscire un documento condiviso da sottoporre a Berlusconi su come si intenda procedere (organizzazione del partito e primarie) per arrivare al congresso di fine anno. E invece potrebbe essere l'occasione, per Toti, di mostrare l'impossibilità di una sintesi tra la sua posizione (un partito nuovo, aggressivo, vivace, aperto) e quella della Carfagna che ieri ribatteva al collega: «Sono d'accordo con Giovanni sulla 'rivoluzione, ma senza sfasciare tutto.

Che ci sia bisogno di cambiare ce lo dicono i consensi persi negli ultimi anni - ha detto la Carfagna in un'intervista su Avvenire -. Ora l'importante è far esprimere le persone: lo strumento, primarie o congresso, lo vedremo».

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