I turchi mandano mille uomini dei corpi speciali al confine per fronteggiare i greci che respingono i migranti usati come «arma» dal sultano Erdogan. Nelle stesso ore a Mosca, Vladimir Putin annuncia la pax russa, nella sacca di Idlib, dopo tre ore di incontro a porte chiuse con il presidente turco. Nell'ultima roccaforte dei ribelli siriani scatterà «un cessate il fuoco da mezzanotte». Pattuglie congiunte turco-russe pattuglieranno la prima linea lungo l'autostrada Latakia-Aleppo. Il presidente russo auspica che l'accordo porterà «alla fine della sofferenza della popolazione civile e della crescente crisi umanitaria». Da dicembre sono 960mila gli sfollati dalla zona secondo le Nazioni unite. Erdogan si è impegnato «a fornire tutta l'assistenza necessaria alla popolazione locale e ci adopereremo per favorire il ritorno dei rifugiati nel Paese».
Sul fronte greco, però, continua la «guerra» dei migranti scatenata dal sultano contro l'Europa. Il ministro degli interni Suleyman Soylu, durante una visita alle zone di confine terrestre con la Grecia, ha annunciato il «dispiegamento di mille uomini delle forze speciali di polizia per evitare il ritorno» dei migranti. I greci hanno impedito dal 29 febbraio l'ingresso illegale di 34.778 migranti. Solo nelle ultime 24 ore sono stati respinti circa 7mila nella regione di Evros. «Non abbiamo intenzione di lasciare più ostacoli al passaggio dei migranti» lungo il confine ha spiegato Soylu accusando i greci di avere ferito 164 persone durante i respingimenti verso la Turchia.
Il governo di Atene ha annunciato che sta preparando un piano di rimpatrio per tutti i migranti arrivati dal 1° marzo. «Il nostro obiettivo è di riportarli nei loro Paesi» ha dichiarato il ministro per le Politiche migratorie greco Notis Mitarachi. La Grecia ha sospeso le richieste d'asilo, non riconoscendo i profughi, ma sarà dura rimandare i siriani a casa loro. I minori stranieri non accompagnati saranno invece suddivisi fra quattro Paesi europei. Il Parlamento tedesco ha respinto a grande maggioranza la proposta dei Verdi di accogliere 5mila migranti dai campi profughi in Grecia.
Anche il ministro della Difesa bulgaro, Krassimir Karakachanov, ha spiegato che in sei ore è pronto a dispiegare 500 soldati lungo il confine con la Turchia aumentandoli fino a 2.600 se necessario. Al momento, però, Erdogan ha lanciato la «bomba umana» dei migranti solo contro il confine europeo della Grecia.
Frontex, l'agenzia Ue a protezione delle frontiere esterne, dovrebbe dispiegare una forza di reazione rapida al fianco dei greci, che comprende sei navi di pattugliamento, due elicotteri, un aereo e mezzi speciali con camere termiche per individuare i migranti di notte e nella boscaglia, oltre a 100 uomini in più rispetto ai 530 già sul posto. L'Italia avrebbe il dovere di partecipare per evitare fra pochi mesi i 10mila arrivi al giorno previsti dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni lungo la rotta balcanica.
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