Governo e Comune nel mirino: «Sono allo sbando»

Maroni attacca: «Clandestini a casa». Gelmini: «Piange il cuore». Salvini: «Incapaci al potere»

Anche i sindaci del Pd ora chiudono le porte ai profughi (e a Beppe Sala). Il sindaco di Milano che governa anche la Città metropolitana continua a scongiurare i Comuni dell'hinterland perché lo aiutino a risolvere l'emergenza del capoluogo. Già il sindaco dem di Rho nelle scorse settimane ha fatto asse con la Regione leghista nel respingere il piano per trasformare il Campo Base di Expo in un centro profughi a partire da settembre. E ieri è stato chiarissimo anche il collega di Buccinasco, alle porte di Milano: «La chiamata di Sala ai comuni di confine ad adoperarsi per accogliere i migranti è legittima e sacrosanta, ma noi ci siamo già mossi prima - ha riferito Giambattista Maiorano, eletto con il partito di Renzi. Da metà aprile ospitiamo sei minori stranieri non accompagnati in una struttura confiscata alla 'ndrangheta, e obiettivamente non siamo in grado di ospitarne altri perchè non abbiamo strutture. Tutto quello che potevamo fare lo abbiamo già fatto». E boccia l'ipotesi di tendopoli: «Se si arriva a quelle soluzioni diventa problematico per tutti, anche per la percezione del problema da parte dei cittadini e rispetto a una tranquilla convivenza».

Sala ha parlato dell'ipotesi delle tende per fronteggiare l'«onda d'urto» attesa da Ventimiglia e Como dopo i respingimenti dei migranti ai confini, salvo fare retromarcia di fronte alle polemiche. Dal governatore della Lombardia che ha parlato di «governo allo sbando» e «clandestini da rimandare a casa» al suo assessore alla Sicurezza in Lombardia che ha avvertito: «Renzi sta trasformando Milano nel più grande accampamento per clandestini d'Europa, ma la Regione non metterà a disposizione alcuna struttura della Protezione civile lombarda. Le attrezzature della colonna mobile regionale servono esclusivamente per attività emergenziali di Protezione civile e non per l'accoglienza dei clandestini, mettere a repentaglio l'efficacia del pronto intervento sarebbe controproducente e demenziale». Non può impedire al sindaco di Milano di usare le tende della protezione civile locale, ma gli «consiglia vivamente di non farlo, perché qualora si verificasse una calamità, non avrebbe poi strutture per sistemare gli sfollati». E d'altra parte «è inumano anche solo pensare di tenere delle persone sotto una tenda in pieno agosto, dico di rifletterci a tutti coloro che si riempiono la bocca dicendo che stanno facendo di tutto per aiutare queste persone, che profughi non sono ma clandestini».

Il segretario della Lega Matteo Salvini giudica «l'emergenza clandestini a Milano e a Como: i sindaci del Pd non sanno più cosa fare, qualcuno parla di montare le tende in piazza. Incapaci loro e incapaci i loro capi, Matteo Renzi, Angelino Alfano e Laura Boldrini». Oltretutto, fa presente su Facebook, «2742 immigrati diretti in Italia sono già annegati nel 2016. Fossi al governo, dopo averli soccorsi, curati e nutriti, comincerei a respingere tutti gli immigrati sui barconi: sono troppi». La coordinatrice lombarda di Forza Italia Mariastella Gelmini, che si era candidata capolista a Milano ed è rimasta a fare opposizione a Sala sui banchi del Consiglio, ammette che «fa male al cuore vedere Milano, città dell'accoglienza e del lavoro, ridotta a un bivacco di poveri disperati a causa di un governo che non sa affrontare la situazione. Ora si vuole attrezzare una tendopoli per soccorrere i migranti respinti da Francia e Austria a Ventimiglia e Como».

Anche l'ex candidato sindaco del Movimento 5 Stelle Gianluca Corrado avverte: «Le tende non sono la soluzione e la questione accoglienza non è una priorità da oggi. Questa situazione manifesta l'assoluta debolezza di Milano rispetto al governo. Renzi e i ministri hanno fatto passerella campagna elettorale ma sulle questioni importanti si sfilano».

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