Per trent'anni la sorte di Cyntoia Brown era rimasta girata di spalle. Una vita all'inferno la sua. Poi, ieri il governatore del Tennessee, Bill Haslam, ha accolto la richiesta di clemenza sostenuta anche da star del mondo dello spettacolo e della musica e gli ha concesso la grazia. Così Cyntoia nascerà di nuovo. Ad agosto, il 7, quando potrà uscire dal carcere quindici anni dopo. Dietro lascia macerie; una madre alcolizzata e l'affido a due anni, la fuga e il giro di trafficanti di uomini che la drogano e la fanno prostituire. Una bambina comprata da stupratori e pedofili, fino a quella sera nel parcheggio con Johnny Mitchell Allen. L'uomo ha quarantatré anni, lei solo sedici. Lui concorda un prezzo per portarsela a casa e lei che non ha scelta lo segue anche se ha paura. Il suo atteggiamento violento questa volta spaventa pure lei. Il coraggio o la disperazione che a volte viaggiano sullo stesso vagone la fanno ribellare. Lei si rifiutata di avere rapporti e quando Allen si muove per prendere una cosa da sotto il letto, lei è convinta che sia la fine. Le corre davanti agli occhi l'immagine dell'uomo che sfila da sotto il materasso un'arma, ma lei è più veloce e gli spara. Per la ragazzina non ci sono attenuanti. Ha ucciso, e pur essendo minorenne viene processata come un'adulta; per il giudice la ragazzina nera deve scontare il massimo della pena. Con la possibilità di ottenere la libertà condizionale soltanto dopo aver compiuto 69 anni.
Nonostante tutto. Nonostante l'orrore della sua vita. Per lei la giustizia americana prevede l'ergastolo. Il caso fa il giro del mondo e fa male. Le star americane che si fanno carico della storia per ristabilire il significato di vittima. Cyntoia diventa un caso, la sua sofferenza un simbolo, un pianto universale per la bambina abbandonata dagli esseri umani, Daniel Birman realizza il documentario Me Facing Life: Cyntoia's Story. Dentro ci sono le sue dichiarazioni, i racconti tremendi delle violenze subite fin da piccola, tutti i gironi del suo mondo invaso da pedofili e orchi, il suo padrone, detto Kutthroat, il taglia-gole. La telecamera punta sugli occhi tristi e spenti. Vuoti. Sui social rimbalzano petizioni firmate da star del basket LeBron James, della modella Cara Delevingne Kim Kardashian West. Rihanna è stata tra le prime a essersi esposta per lei. Con l'hashtag #FreeCyntoiaBrown, la cantante ha condiviso il lungo messaggio della ragazza: «Immagina di essere stata costretta alla prostituzione a 16 anni da un pappone soprannominato taglia-gola. Dopo giorni in cui sei stata ripetutamente drogata e stuprata da uomini diversi, vieni acquistata da un predatore sessuale di bambini che ti porta a casa sua per usarti per il sesso. Finisce che trovi abbastanza coraggio per lottare, gli spari e lo uccidi. Vieni arrestata e conseguentemente processata e condannata come un'adulta a passare tutta la vita in prigione. Questa è la storia di Cyntoia Brown. Potrà chiedere la libertà condizionale quando avrà 69 anni».
La donna ha ringraziato il governatore che le ha dato una seconda possibilità.
«Farò tutto il possibile per giustificare la tua fiducia in me». Lei che in carcere si è diplomata e laureata. «La trasformazione deve essere accompagnata dalla speranza», ha spiegato il governatore. E un dio che guarda dall'alto.
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