Ancora una volta un camion, ancora una volta una tragica fatalità. Mentre Alex Zanardi sta lottando in un letto d'ospedale di Siena da quindici giorni, Roberta Agosti ha perso la vita ieri mattina sulle strade del bresciano in seguito all'impatto violento con un camion-cisterna adibito al trasporto del latte. Uno scontro frontale, avvenuto attorno a mezzogiorno, quando la Agosti, ciclista appassionata, compagna di vita dell'ex professionista Marco Velo (è stato anche compagno di squadra di Marco Pantani alla Mercatone Uno, ndr) e oggi collaboratore di Davide Cassani per le squadre azzurre, ha perso il controllo della bicicletta ed è andata a sbattere violentemente contro il mezzo che proveniva in senso contrario.
Roberta Agosti aveva 51 anni, insegnava yoga ed educazione teatrale ai bambini e amava la bicicletta in tutte le sue espressioni, dalle passeggiate alle gran fondo agonistiche. È morta sul colpo, a nulla sono serviti gli immediati soccorsi e l'arrivo dell'elisoccorso. Era tesserata per il Team Millenium di Brescia e a Castel Venzago, tra il Santuario della Madonna della Scoperta e Lonato, la sua vita è stata in un attimo spezzata. Dalle prime testimonianze, il gruppo di amici di Velo e dell'Agosti stava pedalando in tutta sicurezza in un tratto di strada tranquillo nella campagna bresciana, su un rettilineo che puntava leggermente all'insù. «Sono a pezzi, non ho parole ha spiegato a il Giornale Marco Velo, che è anche l'uomo della sicurezza al Giro d'Italia, il regulator del gruppo -. Eravamo in mezzo alla campagna, dove il traffico in pratica non c'è. Avevamo proprio scelto quelle strade isolate per pedalare in tutta sicurezza. Eravamo un gruppetto di amici che procedeva pian pianino senza forzare, al momento dell'incidente non andavamo più di 23 chilometri all'ora. Salivamo su una strada all'1%, ad un certo punto sono caduti in 3 o 4, Roberta per evitarli si è allargata, ha sbandato e si è portata verso sinistra dove stava sopraggiungendo esattamente in quel momento il camion cisterna che le ha tolto la vita. È stata una tragica fatalità. Il camionista, poveretto, non c'entra assolutamente niente, ma per me da quel momento è in cominciato un incubo. Sono devastato. Il ciclismo ci aveva fatto conoscere e il ciclismo ci ha separato. Io e Roberta stavamo bene assieme, era un anno e mezzo che ci frequentavamo, entrambi venivamo da due matrimoni finiti. Adesso mi trovo a piangere una donna che amavo e dentro di me ho solo un profondo e incontenibile senso di fine».
Una nuova tragedia sulle nostre strade, ancora una volta a farne le spese un ciclista. Strade periferiche, lontane dal traffico caotico della città, ma l'appuntamento con quel camion-cisterna era segnato.
«Credo che il destino sia davvero scritto nelle stelle ci dice Velo con la voce rotta dall'emozione -. Penso che se fossimo andati a giocare a golf le sarebbe successo ugualmente qualcosa. È stata una tragica fatalità, ma questo non mi dà pace. Niente e nessuno può lenire il mio dolore».
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