L'aut aut sui vaccini «Radiati i dottori che li sconsigliano»

Così l'Ordine dei medici interviene sulla crisi delle profilassi. Lorenzin: piaga da guarire

Francesca Angeli

Roma Radiazione per il medico che suggerisce al proprio paziente di non vaccinarsi. Sostegno a tutti i provvedimenti normativi, regionali e nazionali, che riaffermino la necessità delle vaccinazioni e che prevedano anche l'esclusione dei bambini dall'iscrizione all'asilo nido e dalla frequenza a scuola nei periodi epidemici sul modello di quanto già deciso in alcune regioni come l'Emilia Romagna. Critiche a quei magistrati che somministrano cure o dichiarano i vaccini pericolosi per sentenza senza sentire il parere degli esperti. La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi, FnomCeo, ha deciso di usare la mano pesante per difendere il ruolo dei medici e della scienza. Dopo lunghi anni di polemiche sulla progressiva crisi delle vaccinazioni, dovuta ad una perdita generale di fiducia nelle istituzioni pubbliche e dunque anche in quelle sanitarie. Lunghi anni in cui malattie quasi scomparse come il morbillo hanno ripreso forza e sono tornate assurdamente ad uccidere i soggetti più indifesi, ovvero lattanti. Anni nei quali hanno imperversato sul web teorie, mai accreditate dal mondo scientifico, sui legami tra gravi patologie come l'autismo e le vaccinazioni e presunte terapie senza alcuna validazione scientifica sono invece state convalidate per sentenza da giudici del lavoro. Dopo che nello scorso anno anche in Italia una bimba di 4 anni, non vaccinata e figlia di due medici, ha perso la vita per complicazioni del morbillo, la FnomCeo ha stilato un durissimo Documento sui vaccini approvato all'unanimità che giudica passibile di radiazione «il consiglio di non vaccinarsi» da parte di un medico. E non solo. I medici stigmatizzano anche il recente «disallineamento tra scienza e diritto» sollecitando «di fronte al possibile ripetersi di sentenze che stabiliscono per giurisprudenza la correlazione tra vaccini e autismo fondate su singole attestazioni mediche, il ministero della Salute e le autorità competenti a presentarsi in giudizio in collaborazione con il pubblico ministero e ad impugnare siffatti provvedimenti con effetto immediato». Il documento trova pieno appoggio anche nel ministro della Salute, Beatrice Lorenzin perché, afferma «il calo delle vaccinazioni è una piaga da sconfiggere».

I vaccini, scrivono i medici, hanno salvato milioni di vite, riducendo o addirittura azzerando malattie come la polio, la difterite e il vaiolo. Proprio «la scomparsa del confronto con le conseguenze mortali o invalidanti di tante malattie dovuta alla scoperta dei vaccini e delle terapie antibiotiche, ha indotto la cittadinanza a credere che il successo sulle malattie infettive fosse definitivo», scrivono nel documento. Ecco il paradosso: proprio grazie ai vaccini quelle malattie non fanno più paura e di conseguenza non si ritiene più necessario vaccinarsi.

La FnomCeo evidenzia che ora «si assiste ad una regressione della copertura vaccinale» derivante «da una crisi profonda del rapporto tra razionalità medica e opinione pubblica». Le ragioni individuate dai medici sono complesse: irrazionalità diffusa; individualismo prevalente; crisi di autorevolezza dei medici; uso ed abuso di internet dove «prevalgono informazioni contraddittorie ed ascientifiche». Si punta il dito contro «gli imbonitori di turno» e la «quotidiana presenza di ciarlatani che vantano scoperte rivoluzionarie». Gravissimo poi che «le evidenze prodotte dalla scienza siano messe sullo stesso piano delle invenzioni truffaldine».

Nel ricordare che la

Costituzione tutela la salute dell'individuo nell'interesse della collettività i medici lanciano una serie di proposte a partire dalla necessità di campagne per promuovere le vaccinazioni anche tra il personale sanitario.

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