Lerner attacca Fontana: "Il presidente leghista riccone è affondato nel ridicolo"

Il giornalista, sulle pagine del Fatto quotidiano, ha definito il governatore lombardo "impresentabile" agli occhi dell'elettorato leghista. E aggiunge: "Quando la politica scivola nella pochade, hai un bel tirare in ballo la 'malagiustizia'"

Lerner attacca Fontana: "Il presidente leghista riccone è affondato nel ridicolo"

"Da ieri la sorte riserva ad Attilio Fontana l'esperienza peggiore che possa toccare a un uomo pubblico: affondare nel ridicolo". Le parole, rivolte al governatore della regione Lombardia, sono quelle di Gad Lerner che, a ridosso dell'inchiesta che ha coinvolto il presidente della Lega, attacca: "Farti beccare dalla Banca d'Italia mentre bonifici 250mila euro a tuo cognato da un conto in Svizzera di 5,3 milioni, che a loro volta avevi 'scudati' per riportarli dalle Bahamas, rende Fontana impresentabile prima di tutto agli occhi del popolo leghista".

"Il presidente leghista riccone"

Come riportato da Libero, Lerner, che definisce Fontana "riccone", ha proseguito così: "L'inedita figura del presidente leghista riccone, in grado di risarcire di tasca sua il cognato per il mancato guadagno sui camici forniti dalla regione, completa il quadro già emerso dai comprimari leghisti minori: arraffoni collezionisti di incarichi, prebende e guadagnai personali". E infine: "Quando la politica scivola nella pochade, hai un bel tirare in ballo la 'malagiustizia'".

La vicenda

Ieri, dopo la notizia dell'iscrizione di Fontana nel registro degli indagati per frode in pubblica fornitura, il presidente si era detto tranquillo e fiducioso per l'operato della magistratura e in serata, con un lungo post su Facebook, aveva chiarito di vivere l'inchiesta in tranquillità. "Sono emotivamente coinvolto dall'abbraccio di solidarietà e di stima che mi avete manifestato per tutto il giorno", ha scritto il presidente all'inizio del lungo messaggio sul celebre social network.

L'inchiesta

La vicenda ha al centro la fornitura dei camici e di altro materiale sanitario da parte dell'azienda Dama, di suo cognato e sua moglie, che si è successivamente trasformata in una donazione. Il direttore generale di Aria (centrale di acquisti regionale), anch'egli indagati, avrebbe scagionato Fontana. Tuttavia, la magistratura ha proseguito con le indagini.

Intanto, in queste ore, è arrivato l'incoraggiamento di Mariastella Gelmini che ha esposto la posizione di Forza Italia: "Vada avanti: ha il sostegno di Forza Italia e quello dei cittadini lombardi, Chi, da Movimento 5 Stelle e dal Partito democratico, chiede immediate dimissioni dimostra la sua cultura giustizialista e il suo doppiopesismo (per un avviso di garanzia Raggi a Roma o Appendino a Torino si sarebbero dovute dimettere più e più volte). Noi siamo garantisti, crediamo nella Costituzione e, dunque, ci comportiamo di conseguenza".

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