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Fontana: "Nei miei patrimoni nulla di nascosto"

Attilio Fontana parla dopo l'ufficializzazione dell'indagine su di lui per la donazione dei camici e ringrazia chi gli ha offerto il suo supporto

Fontana: "Nei miei patrimoni nulla di nascosto"

Dopo la notizia dell'iscrizione di Attilio Fontana nel registro degli indagati per frode in pubblica fornitura, il centrodestra ha fatto scudo in difesa del governatore della Lombardia, che si dice tranquillo e fiducioso per l'operato della magistratura. In serata, con un lungo post su Facebook, è voluto intervenire sulla vicenda con serenità, dicendosi "emotivamente coinvolto dall'abbraccio di solidarietà e di stima che mi avete manifestato per tutto il giorno".

La vicenda coinvolge la fornitura dei camici e di altro materiale sanitario da parte dell'azienda Dama, di suo cognato e sua moglie, che si è successivamente trasformata in una donazione. Il direttore generale di Aria (centrale di acquisti regionale), anche lui indagato, da un lato ha scagionato Fontana ma questo non ha impedito alla magistratura di proceedere con le indagini sul Governatore. "Centinaia di telefonate, migliaia di messaggi mi hanno supportato in queste ore in cui anche manifeste maldicenze hanno avuto facile vetrina. Nelle dichiarazioni richieste dalle norme sulla trasparenza sono riportati nel dettaglio i miei patrimoni, non vi è nulla di nascosto e non vi è nulla su cui basare falsi scoop mediatici ", ha scritto Attilio Fontana sulla sua pagina Facebook come ringraziamento verso quanti si sono spesi in suo supporto nelle ultime ore.

Mariastella Gelmini ha dato voce al pensiero di Forza Italia nella sua difesa ad Attilio Fontana: "Vada avanti: ha il sostegno di Forza Italia e quello dei cittadini lombardi. Chi, da Movimento 5 Stelle e dal Pd, chiede immediate dimissioni dimostra la sua cultura giustizialista e il suo doppiopesismo (per un avviso di garanzia la Raggi a Roma o la Appendino a Torino si sarebbero dovute dimettere più e più volte). Noi siamo garantisti, crediamo nelle Costituzione e, dunque, ci comportiamo di conseguenza". Anche il presidente della Liguria, Giovanni Toti, è intervenuto dal suo account Twitter spiegando che "saprà dare una spiegazione ad ogni addebito. Forza Attilio!".

"Che si indaghi sulla Regione Lombardia e sul governatore Attilio Fontana in una questione dove non ci sono stati movimenti di soldi, trattandosi soltanto di una donazione in un momento tra l'altro di grave emergenza, mi sembra al quanto singolare, decisamente singolare", sono state le parole di Paolo Grimoldi, deputato e segretario della Lega Lombarda Salvini Premier. Lo stesso Matteo Salvini è intervenuto nella vicenda, sostenendo l'assurdità del procedimento: "Mi sembra una 'giustizia alla Palamara'. Il primo amministratore pubblico indagato per un regalo perchè stiamo parlando di una donazione di camici ai medici e agli ospedali lombardi. Fatemi dire, da italiano e da lombardo, che sono stufo e chiedo rispetto per i nostri medici, per i nostri morti, per le nostre istituzioni e per i nostri ospedali. Sono indagini che sanno di vecchio, che puzzano di vecchio. La 'giustizia alla Palamara' non è quello di cui hanno bisogno la Lombardia e l'Italia. Ho totale fiducia in Attilio Fontana, nei sindaci e nei medici lombardi.

C'è un'inchiesta sul governatore della Lombardia perchè un'azienda ha regalato dei camici? Secondo me è una vergogna".

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