L'Europa dà il via libera al decreto imprese

Il sito del ministero per chiedere i prestiti garantiti è andato subito in tilt

L'Europa dà il via libera al decreto imprese

La Commissione europea ha dato il via libera alle misure varate dal governo con il decreto liquidità che prevede garanzie pubbliche per 400 miliardi dei quali la metà destinati alle imprese esportatrici. Le banche potranno così iniziare a concedere i primi prestiti garantiti fino a 25mila euro per le pmi. I finanziamenti per le grandi imprese, con garanzia Sace, dovrebbero invece partire entro fine mese. Bruxelles ha approvato, con due decisioni distinte, il regime di aiuti italiano a sostegno dell'economia per fronteggiare l'emergenza coronavirus giudicando la misura «necessaria, adeguata e proporzionata per porre rimedio al grave turbamento dell'economia di uno Stato membro».

L'Italia aveva notificato alla Commissione, nell'ambito del quadro temporaneo, un regime di garanzia per nuovi prestiti in conto capitale e di investimento concessi da banche per sostenere le società colpite dal coronavirus. «È un importante passaggio propedeutico per la piena operatività delle misure previste», ha spiegato l'Abi che ha inviato una circolare alle banche, firmata dal presidente Antonio Patuelli, dal direttore generale, Giovanni Sabatini, e dal vice direttore generale, Gianfranco Torriero, sottolineando «l'estrema necessità e urgenza di darne immediata applicazione». In una conference call Torriero ha stimato che «ci sono milioni di soggetti che potrebbero fare richiesta».

Il sito collegato al ministero dello Sviluppo economico per la richiesta dei finanziamenti ieri mattina era già in tilt, forse proprio a causa dell'elevato numero di accessi per richiedere i finanziamenti. «L'esperienza del sito Inps non ha insegnato nulla. La situazione è molto grave, è possibile almeno non prendere in giro gli italiani?», ha commentato amaramente il leader della Lega, Matteo Salvini.

Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha lanciato l'allarme: le risorse aggiuntive stanziate dal governo sul Fondo centrale di garanzia per le Pmi, pari a 1,729 miliardi di euro, non sono sufficienti a coprire nemmeno la metà delle potenziali richieste di finanziamenti garantiti al 100% dallo Stato fino al 25% del fatturato e comunque fino a un massimo di 25.000 euro. E mancano all'appello 7 miliardi.

Oggi, intanto, inizia il pagamento del bonus 600 euro per oltre 1,8 milioni di lavoratori. Lo hanno reso noto ministero del Lavoro e l'Inps. «È un segnale importante e concreto che diamo a chi, a causa dell'emergenza Coronavirus, sta vivendo un momento di difficoltà. Circa il 50% di coloro che hanno presentato la domanda riceveranno l'indennizzo sul proprio conto corrente nella giornata di mercoledì 15 ed entro la fine della settimana si chiuderanno tutte le restanti pratiche», ha dichiarato il ministro del Lavoro, nunzia Catalfo. In particolare, l'erogazione riguarderà oltre 1.800.000 lavoratori, l'11% liberi professionisti e collaboratori, il 67% lavoratori autonomi e il 22% lavoratori agricoli.

Nel decreto che dovrebbe essere emanato entro la fine del mese dovrebbe essere incrementato il bonus per gli autonomi fino a 800 euro.

Il Tesoro, intanto, ha confermato il calendario delle aste di titoli di Stato, per quanto sia atteso un incremento degli importi. Oltre al Btp Italia è prevista almeno una emissione di «un nuovo strumento di tipo nominale, semplice e privo di meccanismi di indicizzazione, dedicato agli investitori retail».

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