L'uomo che spacca i grillini: l'Opa di Borrelli sul Nord Est

L'europarlamentare in fuga dal Movimento pensa a un nuovo soggetto che parli agli imprenditori veneti

L'uomo che spacca i grillini: l'Opa di Borrelli sul Nord Est

Insieme a te non ci sto più. David Borrelli divorzia dal Movimento Cinque Stelle, i veneti si separano da Davide Casaleggio. Il luogotenente trevigiano «è deluso da certe cose» e l'aveva confidato a un collega europarlamentare durante il viaggio Venezia-Bruxelles proprio lunedì scorso. Poi l'addio con la scusa dei «motivi di salute», un «escamotage molto diffuso nel M5s» dicono alcuni attivisti. E ieri un'altra pedina del grillismo veneto ha fatto la sua mossa. Così Borrelli lascia, si parla di un nuovo movimento da fondare e Colomban attacca. L'imprenditore di Treviso, amico di Casaleggio senior, ha affidato la sua rabbia a un'intervista sul Corriere della Sera. «Sembra di leggere le cronache di un partito qualunque - dice - che tristezza». E poi «Borrelli è un amico, il numero 3 del M5s». L'ex assessore alle Partecipate del Campidoglio è deluso dai grillini e spiega che «in Veneto siamo gente pragmatica, ogni famiglia è un azienda».

È la cronaca di un sogno spezzato. Forse di un nuovo inizio insieme all'«amico» Borrelli. Una scissione che può terremotare i grillini. Borrelli e Colomban, nel Movimento, rappresentavano la corrente delle partite Iva, entrambi erano stati cooptati da Gianroberto Casaleggio. Un militante veneto, disorientato, parla di «due personaggi che hanno sempre fatto sponda con la Lega Nord». E lo hanno fatto anche durante il referendum per l'autonomia del 20 ottobre scorso, come raccontato dal Giornale il 28 ottobre. Ma qualcosa si è rotto tra Casaleggio, Borrelli e gli imprenditori guidati da Colomban. Il futuro partito politico, così, potrebbe diventare una calamita per i tanti delusi che affollano il Movimento veneto e per alcuni tra i non ricandidati dalla diarchia Casaleggio-Di Maio. Senza dimenticare la pattuglia dei parlamentari grillini del Nord-Est tentati dall'operazione dell'ex braccio destro di Casaleggio. Colomban con il Corriere mette nel mirino il programma «social-comunista» dei Cinque Stelle. E insieme al «pragmatico» Borrelli rischia di creare una crepa nel M5s, a soli venti giorni dal voto per le elezioni politiche. Di Maio potrebbe perdere i voti, non solo dei molti seguaci di Borrelli sul territorio, ma anche della «Rete» di Colomban. Un gruppo, si legge dal loro sito internet, composto da «oltre 30 associazioni che rappresentano oltre 1.500.000 di imprese e partite Iva con oltre 6 milioni di lavoratori». Nell'orbita di Colomban, oltre alla storica Confapri, ci sono associazioni di imprenditori come Apindustria Vicenza, Aisom (Associazione delle Imprese del Sud Ovest Milanese), Confassimpresa e Confedercontribuenti. E, a livello più politico, c'è il Tea Party Italia, ispirato all'esperienza dei Tea Party negli Usa, un movimento schierato a difesa del libero mercato su posizioni conservatrici. Tutto il pacchetto di consensi andrebbe lontano dal M5s.

Beppe Grillo sembra il grande assente in questa diatriba. Sul caso rimborsi ha appoggiato la linea Di Maio, ma alcuni ex grillini suggeriscono che «Borrelli non ha digerito l'emarginazione di Grillo». Il comico, sempre più defilato rispetto allo stato maggiore pentastellato, in futuro potrebbe guardare con interesse all'operazione-Borrelli. Anche perchè l'europarlamentare, riferiscono fonti venete «è uno che vuole fare carriera, non era ricandidabile e il M5s gli stava stretto».

Intanto Casaleggio è corso ai ripari e ha sostituito Borrelli nell'Associazione Rousseau con altri due fedelissimi: Pietro Dettori ex social media manager della Casaleggio Associati e la giovane professoressa universitaria Enrica Sabatini, esperta di «democrazia diretta».

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