Sobrietà è la parola con cui nel vocabolario politicamente corretto della sinistra italica si definisce il privilegio di nuova generazione, appena meno vistoso ma ugualmente fastidioso. Per dire: si dice sobrietà il fatto che il nuovo presidente della Repubblica Sergio Mattarella vada a Firenze in treno (oooh di meraviglia) e poi una volta lì prenda il tram. Omettendo di precisare che trattasi di un tram blu, perché sottratto all'uso della cittadinanza per scarrozzare l'augusto passeggero e i suoi accompagnatori. Ecco.
Sobrietà è anche stato uno dei tag dell'irresistibile ascesa di Renzi Matteo, leader del popolo ma senza popolo. Egli per farsi conoscere, in una delle tante campagne elettorali per le primarie, prese a nolo per girare l'Italia un camper, che faceva tanto vacanza familiare e un po' eco. Ma oggi, dimentico di quella Woodstock elettorale, prende l'elicottero pure per andare da Firenze a Roma. Una tratta che - da stazione a stazione - un qualsiasi Frecciarossa percorre, per 39 euro al netto delle offerte, in 91 minuti. Leggasi novantuno. Probabilmente pochi di più di quanto ne impieghi l'HH-391 del 31° stormo dell'Aeronautica Militare, decollo e atterraggio inclusi.
Accade poi che il meteo, o forse un guasto, costringa il mezzo a un atterraggio precauzionale su un campo di calcio (anzi, di calciotto) di un centro sportivo a Badia al Pino, nei pressi di Arezzo, e che Renzi qui venga raggiunto dalla scorta per proseguire la corsa verso Roma in auto blu, battendo il record di mezzi di favore per coprire 300 km. E che questo incidente faccia conoscere al volgo come Renzi concepisca il concetto di sobrietà applicato ai mezzi di trasporto, idea già emersa sotto Natale quando egli usò un Falcon per farsi una sciatina a Courmayeur. E ad agosto scorso, quando il premier salì a bordo dello stesso AW-139 A per recarsi a un incontro che sarebbe dovuto restare segreto con il presidente della Bce Mario Draghi. Stesso velivolo, stessa zona di atterraggio, la provincia di Arezzo (allora si trattò di Città della Pieve, dove il superbanchiere ha una magione estiva), stesso anche lo scenario, un campo di calcio, con tanto di squadra sfrattata per gli allenamenti per causa: esercitazioni militari.
Qui non si dibatte del diritto di un premier, presumibilmente impegnato a salvare l'Italia, a beneficiare di trasporti rapidi ed efficienti, anche se qualcuno lo fa, come Beppe Grillo («Chi c'era nel Renzicottero? Quanto costa ai contribuenti il tuo lusso?»), come Giovanni Toti di Forza Italia («meglio volare basso e con mezzi pubblici. Mattarella docet») e come Giovanni Donzelli di Fratelli d'Italia-An («mi sembra vergognoso che il premier continui imperterrito a fare il bullo con i soldi dei contribuenti. Forse Renzi usando l'elicottero di Stato impiega pure più tempo ma si ostina a divertirsi usando i voli di Stato come status symbol: sembra Pinocchio nel paese dei balocchi»). In serata «fonti di Palazzo Chigi» sottolineano, per replicare agli attacchi di cui sopra, che il premier usa l'elicottero per motivi di sicurezza, che in questo momento si applica al più alto livello.
Certo. Ma infastidisce che il rottamatore, l'uomo nuovo della politica italiana, il moralizzatore tutto slide e tweet (definizioni ad uso di corifei e cheerleaders ) alla fine sembra comportarsi con i soldi pubblici con la stessa noncuranza dei figuri da Prima repubblica che vorrebbe sbianchettare. Stride che il governo si ostini a ridurre il numero delle auto blu, piazzando addirittura le vetture che hanno ospitato gli augusti glutei di ministri su e-bay, e po il capo della combriccola continui ad atterrare sul cerchio di centrocampo di un campo di provincia con il suo rumoroso giocattolino.
di Andrea Cuomo
Roma
L'elicottero impiegato dal premier Matteo Renzi per i suoi spostamenti più o meno ufficiali è uno dei due Agusta Westland AW 139 di cui dispone Palazzo Chigi dal 2011. L'AW 139 è l'elicottero medio che è stato sviluppato negli anni Novanta dall'italiana Agusta e dall'americana Bell che poi, usciti gli statunitensi dal progetto, è stato prodotto dalla nostra azienda aeronautica nata dalla fusione con la britannica Westland. Nel mondo ne esistono oltre 700 esemplari, quasi tutti in servizio presso forze armate e forze di polizia. Gli altri due adibiti al trasporto vip sono stati ordinati dall'aviazione della Namibia. L'Aw-139 è lungo poco più di 16 metri e mezzo, alto poco meno di 5 metri e pesa a vuoto 3.622 chili.
È alimentato con due turbine Pratt & Withney da 1.530 cavalli ciascuna e raggiunge una velocità massima di 310 chilometri orari. Un'ora di volo con un AW-139 costa in media, secondo gli addetti ai lavori, 1.980 euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.